Il femminismo è un percorso, un lavoro che non si esaurisce mai e si regge, oltre che sulla pratica dell’ascolto e sull’informazione, anche su quella della lettura e dello studio. Può partire, come nel mio caso, da una ispirazione. E continuare con la volontà di approfondire e avere consapevolezza. Oggi vi consigliamo quindi 10 libri sul femminismo, 10 libri per avvicinarsi, capirlo, approfondirlo, e non tornare più indietro.

Se una decina di anni fa o poco più mi avessero chiesto “Sei femminista?” io avrei risposto di no. Non sapevo neanche bene perché, in realtà, né che cosa si intendesse con “femminismo”, ma per tutta la mia adolescenza quella parola mi aveva evocato solo un mondo castigato, in bianco e nero un po’ anni ‘70, popolato da donne severe e arcigne, del tutto incapaci di farsi una risata. “Io posso fare tutto quello che fanno i maschi, ci sono già gli stessi diritti, mica serve essere femministi”, avrei risposto dall’alto del mio privilegio, della mia buona dose di maschilismo introiettato, della mia ingenuità e della mia assoluta indifferenza verso condizioni femminili diverse dalla mia.

Poi sono successe due cose:

  • Lena Dunham e le cinque stagioni di Girls;
  • la prima stagione di Fleabag di Phoebe Waller Bridge (se non le avete viste trovate un modo per recuperarle, perché vi cambieranno la vita).
Libri sul femminismo: Fleabag
Fleabag

È partito un percorso di cui all’inizio non ero neanche consapevole, e poco alla volta mi sono trovata a essere fieramente femminista – ho continuato a ridere, però, e anzi ho riso anche di più e con più libertà, ma mi sono anche tanto arrabbiata. Il percorso non è ancora terminato, ché il femminismo è un lavoro che non si esaurisce mai e si regge, oltre che sulla pratica dell’ascolto e sull’informazione, anche su quella della lettura e dello studio. Sono stati numerosi i testi che, in questi anni, mi hanno portata a capire perché abbiamo così tanto bisogno di femminismo, che mi hanno aiutata a comprenderlo e mi ci hanno fatto sentire a casa, perché era anche di me che si parlava.

In questo breve elenco ho escluso i grandi classici che però, va da sé, è sicuramente utile leggere per comprendere il femminismo in tutte le sue declinazioni. Non troverete Judith Butler o Carla Lonzi, Angela Davis o Donna Haraway e nemmeno Simone de Beauvoir (se volete leggere Il secondo sesso ma vi intimorisce la mole e preferite leggerlo insieme ad altr*, ci sono diversi gruppi di lettura che lo stanno facendo. Come questo e questo, l’ultimo è curato dalle mie colleghe e da me).

Rullo di tamburi ed ecco qui dieci letture che hanno contribuito a cambiare il mio sguardo sul mondo, cinque saggi e cinque romanzi.

10 LIBRI SUL FEMMINISMO

STREGHE, di Mona Chollet – Utet

Nella seconda stagione di Fleabag, Kristin Scott-Thomas fa un discorso a Phoebe Waller-Bridge che suona più o meno così: noi donne soffriamo per tutta la vita, e poi a un certo punto arriva la menopausa, che finalmente ci libera dal dolore e dal dover corrispondere a una certa immagine. La menopausa ci rende libere. Ci rende streghe, aggiungo io, perché, come spiega Mona Chollet, fra gli elementi di accusa per stregoneria c’era, ovviamente, l’anzianità, quando la donna non ha più alcun dovere riproduttivo e sfugge perciò al controllo patriarcale.

Chollet evidenzia come tutti i tratti caratteristici delle donne arse sul rogo fra il XV e il XVI secolo fossero in realtà i medesimi per cui le donne vengono discriminate ancora oggi. Le streghe erano donne libere, che vivevano da sole e gestivano in autonomia il proprio denaro (“quand’è che lo trovi un fidanzato e ti sistemi?”); erano donne che rifiutavano la maternità e che si sottraevano al loro destino biologico (“guarda se non fai figli poi te ne penti!”); donne che avevano conoscenze e competenze medico-esoteriche preziosissime, che conoscevano i segreti delle erbe medicinali e sapevano utilizzarli nelle tecniche di guarigione (no, niente ali di pipistrello o code di lucertola, ma le stesse erbe che oggi acquistiamo in farmacia). Infine, erano donne anziane che vivevano l’anzianità come il punto più alto della loro maturità intellettuale e sessuale, molto distanti dall’immagine della vecchia depressa senza più uno scopo nella vita.

Chollet traccia delle linee di riflessione fra passato e presente per sottolineare come la liberazione e le rivendicazioni femminili passino sempre, da secoli, lungo gli stessi binari, e risemantizza quel termine dispregiativo, “strega”, che in realtà significa “donna libera”.

Libri sul femminismo: Streghe
Libri sul femminismo: Streghe – © Arianna Montanari

Consigliato per: chi ha sempre preferito Malefica ad Aurora (Aurora chi? Appunto). Per chi porta i capelli grigi con orgoglio o non vede l’ora di poterlo fare. Per chi non si stanca mai di lottare per la propria autonomia.

Lo trovate qui.

RAGAZZA, DONNA, ALTRO, di Bernardine Evaristo – Sur

Nel 2019 Bernardine Evaristo è stata la prima donna nera a vincere il Man Booker Prize con Ragazza, donna, altro, un romanzo meraviglioso e caleidoscopico tradotto in italiano da Martina Testa. Dodici storie, dodici donne che si intrecciano, si completano, si feriscono e si modificano a vicenda. Dodici vite che occupano dodici capitoli, tenute insieme da una scrittura leggera e scorrevole che permette un’immersione totale nelle vite delle protagoniste senza mai perdere di vista il contesto generale.

Partendo da una prospettiva di intersezionalità, Evaristo racconta di donne, nere o mulatte, diversissime per cultura, classe sociale, orientamento politico e sessuale, età, identità di genere e aspirazioni. Le loro voci si uniscono e si completano in un romanzo corale capace di restituirci tutte le possibili sfaccettature della femminilità – e della discriminazione –, capace di spiegarci tutti i possibili modi di essere una donna nera in un paese anglofono. Ragazza, donna, altro è un romanzo generoso, che non appiattisce nessuna esperienza ma lascia spazio alla molteplicità, che non cede mai allo stereotipo ma mantiene intatte tutte le contraddizioni della vita.

Libri sul femminismo: Ragazza, donna, altro
Libri sul femminismo: Ragazza, donna, altro – © Arianna Montanari

Consigliato per: chi voglia comprendere, con un romanzo, il femminismo intersezionale. Per chi appena può prende un aereo e vola a Londra. Per chi ama il teatro e pensa che sia più vero della vita.

Lo trovate qui.

PENTIRSI DI ESSERE MADRI, di Orna Donath – Bollati Boringhieri

Una riflessione sul femminismo non può prescindere da una riflessione sulla maternità, laddove per “maternità” si intenda un destino biologico quasi sempre dato per scontato, e non una scelta ponderata con attenzione. Orna Donath, sociologa israeliana, ha voluto ribaltare il luogo comune secondo cui qualunque donna scelga di non avere figli prima o poi se ne pente. Ha intervistato 23 donne fra i 26 e i 73 anni che alla domanda “Sei pentita di essere diventata madre?” hanno risposto di sì.

Che ci sia un tabù intorno alla maternità non è un mistero. “Ci hanno promesso che essere madri sarebbe stata la cosa miglior della vita o l’unico modo per sentirci davvero donne complete, ma la realtà è ben diversa”, spiega l’autrice. Della depressione post partum, della fatica di dedicare tutto il proprio tempo alla cura dei figli, dei rimpianti per la vita precedente alle gravidanze non si parla mai. Da qui il senso di solitudine e di spaesamento di tante neomamme.

Possiamo pentirci di qualunque scelta importante, tranne che di essere diventate madri, ma sono tante le donne che, potendo tornare indietro, non lo rifarebbero. E questo, ben inteso, non ha nulla a che fare con l’amore che si prova per i propri figli: si può essere ottime madri e ciononostante rimpiangere la propria vita precedente. Il pentimento riguarda lo stile di vita della donna, ora madre, che si vede costretta a rinunciare a tante dimensioni dell’esistenza per lei fondamentali. Attraverso le risposte delle intervistate, Donath delinea una genealogia del pentimento, nello sforzo di capire da dove arrivi e in quali contesti si manifesti. Spoiler: tantissime delle donne pentite non avevano potuto dividere i compiti genitoriali con un partner adeguato, ma si erano trovate completamente sole e isolate nel loro ruolo di cura. Altre, semplicemente, non erano adatte a diventare madri.

Libri sul femminismo: Pentirsi di essere madri
Libri sul femminismo: Pentirsi di essere madri – © Arianna Montanari

Consigliato per: chi si interroga e si arrovella sulla maternità. Per chi non ha paura di infrangere i tabù e guardare le cose come stanno. Per chi non sopporta i moralismi.

Lo trovate qui.

RAGAZZE ELETTRICHE, di Naomi Alderman – nottetempo

Arriviamo alla distopia, un genere molto in voga negli ultimi anni e che, se scritto bene, è capace di dirci moltissimo del mondo in cui viviamo. Ragazze elettriche è del 2016, e il titolo originale, The power, coglie precisamente il punto della narrazione.

In un momento storico imprecisato ma non troppo distante, grazie a un organo speciale frutto di una mutazione genetica, la matassa, alcune ragazzine sviluppano la capacità di trasmettere energia. Le prime a disporre di questo dono speciale si trovano nei luoghi in cui i diritti delle donne sono stati più pesantemente calpestati: Medio Oriente, India, Africa. Da qui il nuovo super potere femminile si allarga rapidamente, arriva in Europa e in America e si trasferisce dalle più giovani alle più anziane. I ruoli di potere si invertono, il patriarcato viene rovesciato e le donne hanno la loro vendetta.

Il racconto procede attraverso quattro storie distinte, con salti temporali anche piuttosto ampi che ci danno la portata delle trasformazioni in atto. Ma presto la rivoluzione si trasforma in una triste copia del mondo precedente, in un upside down dove, semplicemente, se prima le vittime di abusi e discriminazioni erano le donne, ora lo sono gli uomini.

Ragazze elettriche è un romanzo intelligente che ci porta a riflettere sulla natura del potere e fa piazza pulita della mistica della femminilità – ché non basta essere donne per essere buone, bisogna saper usare il proprio potere.

Libri sul femminismo: Ragazze elettriche
Libri sul femminismo: Ragazze elettriche – © Arianna Montanari

Consigliato per: chi sa che non ci sono poteri buoni. Per chi apprezza la narrativa di genere ma non le Bambine ribelli. Chi è consapevole del proprio potere e ogni giorno cerca di controllarlo. Per chi adora Lady D. e detesta la Lady di ferro. Consigliato anche per chi ha sedici anni o giù di lì, che se l’avessi letto da adolescente sarei diventata pazza (e mi sarebbe servito, anche).

Lo trovate qui.

L’EVENTO, di Annie Ernaux – L’Orma

Partiamo dal presupposto che di Annie Ernaux bisognerebbe leggere tutto. I suoi romanzi sono sempre autobiografici eppure universali, è capace di trasformare il vissuto individuale e privato in esperienza pubblica e politica.

Nell’Evento siamo nel 1963, Ernaux è una studentessa universitaria. È cresciuta in provincia e non ha intenzione di tornarci: studierà, lavorerà, sarà una donna indipendente. Dopo un’estate di piacere fugace, però, le mestruazioni tardano ad arrivare: irrefutabile come le verità del corpo, si fa strada la certezza di essere incinta. Ernaux quel bambino non lo vuole, è sicurissima; vuole abortire ma l’aborto in Francia sarà legalizzato solo dodici anni più tardi. Non le resta che affidarsi alle mani rapide e ai modi spicci di quelle fabbricanti d’angeli che svuotavano i ventri e alleggerivano gli animi, che mettevano a repentaglio le vite delle donne e, allo stesso tempo, gliele restituivano nella loro interezza.

La solitudine della protagonista è sconcertante e dolorosa: Ernaux non sa a chi rivolgersi, non sa cosa le succederà. L’aborto sarà traumatico, violento, saranno pagine difficili da leggere e da dimenticare. Ernaux non sa cosa accade al suo corpo perché il suo corpo non è suo, è un terreno di scontro politico, appartiene agli altri che hanno il diritto di decidere cosa può o non può fare.

L'evento
Libri sul femminismo: L’evento – © Arianna Montanari

Consigliato per: chi ama i memoir. Per chi si è vista negare persino la pillola del giorno dopo. Per chi sa che quando si parla del corpo delle donne i diritti non possono mai essere dati per scontati, e che i passi da fare sono ancora tanti, in tutto il mondo.

Lo trovate qui.

XENOFEMMINISMO, di Helen Hester – Not

Ci sono delle femministe (comunemente chiamate TERF) che credono che le battaglie del femminismo riguardino solo le donne cisgender, e non quelle trans.

Al polo opposto c’è lo xenofemminismo, una parola difficile per una cosa bellissima: un femminismo che più inclusivo non si può, che rifiuta i limiti biologici del binarismo di genere e auspica di superarli, pienamente intersezionale e capace di generare categorie sempre più elastiche e negoziabili. Helen Hester e il collettivo di ricerca Laboria Cuboniks auspicano l’avvento di un femminismo potente e radicale che allarghi il concetto di comunità, che faccia proprie le istanze dei movimenti antirazzisti ed ecologisti, che promuova l’utilizzo delle tecnologie mediche di self-help per permettere alle donne (cis e trans) un pieno controllo medico del proprio corpo. Hester rifiuta poi la sacralità della famiglia nucleare basata sulla riproduzione, ma si apre a considerare nuove forme di legami e di famiglie, come a dire che ovunque ci sia amore e solidarietà, lì c’è una famiglia.

Libri sul femminismo: Xenofemminismo
Libri sul femminismo: Xenofemminismo – © Arianna Montanari

Consigliato per: chi ha voglia di confrontarsi con una riflessione filosofica contemporanea. Per chi il Natale preferisce passarlo con gli amici che con i parenti a litigare di politica.

Lo trovate qui.

PERCHÉ NON SONO FEMMINISTA – UN MANIFESTO FEMMINISTA, di Jessa Crispin – Sur

Il titolo può sembrare contraddittorio, ma ovviamente non lo è. L’importante è capirsi sul significato dei termini, e qui l’obiettivo polemico è quel “femminismo universale”, pop e mainstream, che negli ultimi anni ha intasato le nostre bacheche e, in soldoni, ci ha ripetuto in tutte le lingue che siamo belle anche con la cellulite.

Meraviglioso; ma il femminismo, per Crispin, è un’altra cosa. È innanzitutto un movimento collettivo di consapevolezza e rivendicazione, una spinta radicale che ha come primo scopo il superamento dell’individuo in favore di una sorellanza ampia, che porta al centro del dibattito discorsi sociali e politici. È un movimento di rivolta che va contro il patriarcato ma anche contro il capitalismo, e che c’entra solo in minima parte con tutti i discorsi sull’autostima di Freeda, e prima ancora di Dove. Un femminismo che, anziché alimentare le dinamiche del capitale, le scardina e le supera, che prende le distanze dalle logiche del potere per non diventare una parola vuota, buona solo per fare marketing. Per farla semplice: il mondo dei sogni non è quello in cui tutte le donne si sentono belle, ma quello in cui la bellezza femminile non è più un’ossessione.

Libri sul femminismo: Perché non sono femminista
Libri sul femminismo: Perché non sono femminista – © Arianna Montanari

Consigliato per: chi non ha paura di essere radicale.

Lo trovate qui.

PICCOLE DONNE, di Louisa May Alcott

Louisa May Alcott è una delle prime scrittrici consapevolmente femminista, quando ancora il femminismo non si sapeva bene cosa fosse. Da bambina amavo tantissimo Piccole donne perché era uno dei pochi romanzi per ragazze completamente al femminile (insieme alle Ragazzine Mondadori, ma quella è un’altra storia). Gli uomini che vi comparivano avevano ruoli piuttosto accessori, se ne stavano sullo sfondo senza accorrere a salvare nessuna principessa. Era come leggere di un pigiama party con le mie amiche. L’obiettivo, infatti, è puntato per tutto il tempo sulle quattro sorelle March, sulla loro crescita, le amicizie e la sorellanza. Compaiono cose bellissime che mai nella vita ho poi conosciuto, come gli abiti di popeline, le serate a cantare davanti al pianoforte o le limette di Amy (se qualcuno ha capito cosa sono per favore mi contatti).

Rileggere Piccole donne oggi significa chiudere un occhio di fronte agli insegnamenti moraleggianti che serpeggiano per tutto il romanzo e allo stile spesso lezioso, per soffermarsi piuttosto sulla valorizzazione delle radicali differenze fra le quattro sorelle, ovvero sulla rivendicazione a diventare liberamente la donna che si è. In un’epoca (questa) in cui ancora si impongono degli standard uniformi e banalizzanti di femminilità, la sorellanza che lega le quattro sorelle – e che si fonda proprio sul fatto che siano tutte e quattro così differenti – è una lezione importante e preziosa. Meg, Jo, Beth e Amy insegnano alle bambine (ma non solo a loro) che esistono tanti modi, tutti legittimi, di essere donna: siamo forti e unite perché (e finché) siamo tutte diverse.

Piccole donne
Libri sul femminismo: Piccole donne – © Arianna Montanari

Consigliato per: chi ancora associa a ogni donna che conosce una Spice Girls diversa. Per chi appena può organizza una serata “tra donne” perché adora le chiacchiere femminili intorno a un aperitivo (nel caso delle sorelle March, intorno a un camino). Per chi piuttosto che stare ad aspettare il principe azzurro ha sempre preferito fare una telefonata alle amiche.

Lo trovate qui.

BASTAVA CHIEDERE! 10 STORIE DI FEMMINISMO QUOTIDIANO, di Emma, Laterza

Emma Clit è una fumettista e ingegnera nota al grande pubblico per aver diffuso il concetto di carico mentale, di cui in questo esilarante fumetto si danno diverse dimostrazioni anche piuttosto comiche.

Che cos’è il carico mentale? È un concetto formulato dalla sociologa francese Monique Haicult nel 1984, e sostanzialmente indica quella vocina nella testa delle donne che non si spegne mai e che fa in modo che abbiano sempre sotto controllo tutte le faccende domestiche, anche mentre sono impegnate a fare altro (nel loro lavoro, per esempio). È la vocina che ci ricorda che il bambino domani ha il richiamo del vaccino, o che sono finiti i broccoli e gli spinaci e vanno comprati perché nostro marito sta facendo la dieta. La stessa che ci suggerisce che potremmo anche stendere mentre stiamo facendo una call di lavoro, che se no i panni in lavatrice dopo un po’ puzzano.

Ecco, il classico luogo comune secondo cui le donne sarebbero in grado di fare tantissime cose in contemporanea non è altro, in realtà, che il frutto di una divisione patriarcale del lavoro che si è mantenuta fino ad oggi. Un dispositivo che assegna di default il lavoro domestico e di cura alla parte femminile della coppia anche se questa ha già un lavoro fuori casa, tanto quanto la parte maschile.

La manager del focolare accumula sulle proprie spalle un peso costante e quotidiano, perché, come ci insegna Emma, la pianificazione dell’organizzazione domestica è già di per sé un lavoro. “Bastava chiedere e ti avrei aiutata!” è una frase che si sente dire spesso e che presuppone una dinamica squilibrata: spetta comunque alla donna pensare a cosa c’è da fare in casa, e l’uomo, al limite, dà una mano.

Libri sul femminismo: Bastava chiedere
Libri sul femminismo: Bastava chiedere – © Arianna Montanari

Consigliato per: chi si sente in colpa se non riesce a fare sempre tutto. Per chi ancora subisce il fascino della super mamma equilibrista e si è stancata di pensare alle camicie da stirare.

Lo trovate qui.

VITA SEGRETA DI NOI STESSE, di Wednesday Martin, DeA Planeta

Ci hanno insegnato che l’uomo cerca le avventure di una notte, la donna invece il grande amore. Ci hanno detto che l’uomo per natura è poligamo, la donna invece è più propensa – sempre per natura – a essere fedele perché desidera costruire un nido. Ecco, quando qualcuno vi dice che “per natura” le cose stanno stanno in un certo modo, soprattutto se vi sta parlando di differenze di genere, voi nel dubbio non credetegli.

In questo libro, che mi ha aperto gli occhi più di 100 puntate di Sex & The City, la ricercatrice e giornalista Wednesday Martin (che sì, è la Carrie Bradshaw del mondo reale) smonta pezzetto per pezzetto tutte le false convinzioni sulla sessualità femminile, tutte quelle insomma che ci hanno fatte sentire sbagliate, cattive, o che hanno autorizzato gli altri a chiamarci “tr*ie”.

Incrociando biografia personale, critica culturale e studi sociologici e antropologici, Martin infatti constata, dati alla mano, che le donne sono propense al tradimento almeno tanto quanto gli uomini, soffrono allo stesso modo la routine della coppia monogamica e hanno, esattamente come i loro partner, il desiderio di allargare il cerchio delle proprie esperienze sessuali al di fuori del nucleo familiare. Tutto sta nel sapersi ascoltare, riappropriarsi della propria sessualità e confrontarsi sullo stesso terreno.

Vita segreta di noi stesse
Libri sul femminismo: Vita segreta di noi stesse – © Arianna Montanari

Consigliato per: chi si è stancata degli sguardi storti e scandalizzati. Per chi si annoia facilmente (sorpresa: non è una colpa!). Per chi vuole fare pace col proprio desiderio di flirtare al bancone di un bar.

Lo trovate qui.

Libreria di riferimento: ANTIGONE – VIA KRAMER 20

Aperta nel 2016 in porta Venezia, Antigone è una piccola libreria specializzata in libri femministi e lgbtq. Qui si trovano saggi e romanzi che difficilmente troverete altrove, e librai super preparati che sapranno sempre cosa consigliarvi per un primo approccio, o per approfondire, le questioni legate al genere, ai movimenti femministi e lgbtq di lotta alle discriminazioni. La libreria Antigone è un vero punto di incontro, organizza eventi e presentazioni (dal vivo, ora online) nella convinzione che la crescita personale e il superamento e dei pregiudizi passi anche attraverso la diffusione della letteratura a tematica femminista, lgbt e queer.

Bar di riferimento: POP CAFÈ, VIA TADINO 5

Siamo sempre in porta Venezia, west side però. Se passate da via Tadino non potrete fare a meno di notare il neon fucsia che campeggia sulla parete centrale di questo bistrot dall’atmosfera calda e informale, rallegrato dai sorrisi che sempre si incontrano dietro il bancone. Aperto dalla mattina presto fino alla sera tardi (in tempi normali, ça va sans dire), il Pop offre torte dolci e salate fatte in casa, birre artigianali a chilometro zero e una buona selezione di vini. Nel pomeriggio, è un posto perfetto per studiare, leggere o lavorare in tranquillità. Nota speciale alla loro pagina Facebook, ché un bar non è solo un posto dove andare a bere ma un luogo in cui costruire comunità.

Libri sul femminismo: POP
POP – © Pagina FB

Speriamo che questa selezione di libri sul femminismo vi abbia ispirato! Se siete alla ricerca di altri consigli di lettura, date un’occhiata quiIn questo articolo trovate invece 15 librerie indipendenti che consegnano a domicilio, a Milano e in Italia.