Sono una donna cis e eterosessuale, e da diversi anni giugno non è più soltanto il mese del mio compleanno ma è, soprattutto, il mese del Pride. Quello in cui scendo in piazza per rivendicare legittimità, diritti e tutele per tutti gli orientamenti sessuali e per tutte le identità di genere – e che si balli, se no non può essere la mia rivoluzione. Uno degli accessi privilegiati alla complessità del mondo lgbtqi è, sicuramente, la letteratura. Ed è riflettendo sul rapporto fra questi due mondi che mi è venuto spontaneo pensare che la letteratura è, per sua stessa natura, queer. Ci porta a indossare i pensieri di individualità diverse da noi, a transitare verso nuove prospettive, a mettersi in ascolto. Per chi vuole approfondire la questione e per chi vuole osservare il mondo attraverso un paio di lenti arcobaleno, ecco qui 10 libri LGBTQI, sia saggi che romanzi – una selezione parzialissima e molto personale che spero vi piacerà.
10 LIBRI LGBTQI DA LEGGERE PER CELEBRARE IL PRIDE
HO PAURA TORERO, di Pedro Lemebel – Marcos y Marcos
Unico romanzo di Pedro Lemebel – un personaggio che se non conoscete dovete scoprire, un vero e proprio simbolo per i movimenti trans di tutto il mondo, sempre in prima linea contro la dittatura militare, armato solo delle sue storie e dei suoi tacchi a spillo –, Ho paura torero si aggira dalle parti del capolavoro. Siamo nel Cile di Pinochet, un paese fascista e omofobo dove chi non è d’accordo col Generale viene fatto sparire all’improvviso per non tornare mai più. La Fata dell’angolo è un anziano travestito che vive a Santiago, si guadagna da vivere ricamando tovaglie per le mogli degli ufficiali, ama cantare e sa farsi benvolere.
Romantica e sognatrice, sebbene un po’ ammaccata dalla vita, la Fata è pazzamente innamorata di Carlos, un giovane e bellissimo rivoluzionario del fronte patriottico Manuel Rodriguez impegnato in un’operazione segreta per fare fuori il dittatore e che usa l’appartamento della Fata come nascondiglio e base per i suoi incontri di coordinamento con gli altri ribelli.
Storia d’amore struggente ma anche satira feroce e intelligentissima del potere, alle voci di Carlos e della Fata si alternano quelle, grottesche, di Pinochet e della moglie, logorati dal potere e tormentati dai loro fantasmi. Ho paura torero è un inno alla libertà che rifiuta i toni dell’epica e abbraccia invece la leggerezza e l’ironia, una critica a ogni forma di dittatura che passa attraverso la voce morbida di una Fata.

IL BLU È UN COLORE CALDO, di Julie Maroh – Rizzoli Lizard
Clémentine ha 15 anni e ancora non sa bene cosa sia l’amore. Emma è una studentessa all’Accademia di Belle Arti, ha i capelli blu, è più grande di lei e ben più consapevole della direzione dei suoi desideri. Le due si incontrano per strada, un giorno per caso, i loro occhi si incrociano e Cupido fa il suo lavoro, l’amore esplode. Scopriamo la storia di Clémentine attraverso uno dei suoi diari, letto da Emma molti anni dopo quel primo incontro, dopo che loro sono diventate una coppia e si sono amate e hanno fatto anche in tempo ad annoiarsi ma poi sono tornate ad amarsi, un attimo prima della morte di Clémentine. Un diario dove, come nel fumetto, tutto è in bianco e nero a parte i capelli blu di Emma, che rompono le regole e rivendicano tutto l’amore che c’è.
E così seguiamo i primi incerti passi di Clémentine verso la comprensione della propria omosessualità, l’ostilità delle amiche e della famiglia, incapaci di accettare che una donna possa amare un’altra donna, i tormenti adolescenziali che, anche se in modi diversi, ci hanno riguardati tutti. Dolcissimo coming of age capace di riportarci indietro a quegli anni di sentimenti confusi e lacrime che scorrono come fiumi, nel 2013 Il blu è un colore caldo è diventato anche un film (molto molto bello), Palma d’oro al Festival di Cannes.

UN APPARTAMENTO SU URANO – CRONACHE DEL TRANSITO, di Paul B. Preciado – Fandango
Urano è il pianeta più freddo del sistema solare, il più distante dalla Terra ed è proprio lì che Preciado, il pensatore di riferimento per chiunque voglia comprendere meglio le questioni queer e le teorie biopolitiche, decide di posizionarsi per osservare meglio la società terrestre. È da quella distanza galattica, lontanissima dal nostro pianeta, che le distinzioni binarie “naturali” fra uomo/donna, umano/animale, organismo/macchina, si mostrano in tutta la loro debolezza e relatività, nel loro essere prodotto di cultura e non di natura.
In questa raccolta di interventi scritti durante gli anni in cui Beatriz Preciado era in transito verso Paul B. Preciado si racconta della transizione dell’autore ma anche di un’altra transizione ben più ampia, planetaria e disordinata, che passa attraverso l’analisi del turbante di Simone de Beauvoir al personaggio di Julian Assange, dalla crisi greca alla politica di Trump al lavoro sessuale. Si racconta un mondo, il nostro, irriducibile alle distinzioni binarie e che si può cogliere solo attraverso lenti che contemplino infinite sfumature e trasformazioni incessanti.

TRA LE ROSE E LE VIOLE, di Porpora Marcasciano – Alegre
Dieci interviste ad altrettante protagoniste del movimento trans italiano, dalla metà del ‘900 fino alla fine del secolo scorso, per ricostruire cinquant’anni di battaglie ma soprattutto di esistenze subalterne, sovversive e favolose. Dieci trans, laddove per trans si intendano donne transizionate, transessuali, transgender. Dieci storie che provengono da momenti, luoghi e ambienti differenti, dieci percezioni diverse del vissuto trans e del proprio ruolo nella società, dieci diverse ricerche della propria identità e della propria strada che passano sempre attraverso fughe dalla polizia, nottate in carcere e coprifuochi, che parlano di precarietà economica, prostituzione, sfruttamento e rivalità ma anche di nuove famiglie che nascono sotto la bandiera della solidarietà.
In un caso le dieci voci si alzano in coro, tutte quante, a gioire per quello scarto fondamentale e liberatorio che è stata la legge 164 del 1982, che per prima ha autorizzato la riattribuzione di sesso e legittimato ciò che fino a quel momento era dovuto rimanere nell’ombra – a conferma del fatto che quando si parla di diritti si parla sempre di esistenze concrete e mai solo di teoria.

GLI ARGONAUTI, di Maggie Nelson – Il Saggiatore
Teso fra memoir, romanzo, diario e saggio, Gli Argonauti è un libro assolutamente unico nel suo genere. È la storia dell’autrice Maggie Nelson, che dopo essere cresciuta in una famiglia del tutto tradizionale, decide di sposare l’artista trans Harry Dodge, nato uomo in un corpo femminile e in transizione verso la sua natura maschile, e di diventare madre tramite fecondazione assistita. Gli Argonauti è la storia di un amore che lega e attraversa due corpi medicalizzati e in trasformazione – quello di lei per le pratiche di fecondazione, quello di lui per le cure a base di testosterone e la mastectomia – rifiuta di fermarsi davanti al genere dei pronomi e anzi, dei pronomi non si cura proprio.
È una riflessione profonda sulla maternità che viene definita sempre queer, per il mutamento che comporta e la sfida ai confini che implica, sul concetto di famiglia e, già a partire dal titolo, sull’amore. Perché come spiega Roland Barthes, chi dice “ti amo” è come l’Argonauta che cambia i pezzi alla propria nave e continua a chiamarla nel medesimo modo. Le parti cambiano, l’identità muta ed è solo così che un individuo può restare fedele a se stesso e all’amore che ha promesso a un altro: “allo stesso modo, tutte le volte che l’innamorato dirà “ti amo”, il suo significato verrà rinnovato a ogni utilizzo”.

IL PRIMO CHE PASSA, di Gianluca Nativo – Mondadori
Il primo che passa di Gianluca Nativo è la storia di un coming out che non fa rumore, di una scoperta silenziosa e senza scandali e che si sviluppa, come tante altre vicende che riguardano la giovinezza, fra le pareti di una cameretta e le strade larghe e misteriose della città. Siamo a Napoli, Pierpaolo ha vent’anni e vive con la famiglia in una zona periferica della città. Nonostante questo, è un privilegiato: dal grande, borghese e luminoso appartamento all’ultimo piano di un bel palazzo, la sua famiglia domina tutto il quartiere. È cresciuto senza che mai gli mancasse nulla, studia medicina, più per far piacere ai suoi genitori che per reale convinzione, ha una vita tranquilla, degli amici, delle ragazze con cui esce senza troppo trasporto. All’improvviso, però, il padre viene arrestato e condannato ai domiciliari.
La solidità di quella famiglia così normale si sgretola e Pierpaolo, di tutta risposta, esce fuori, senza fare troppo chiasso, che tanto i genitori sono distratti e hanno altro a cui pensare. Nel caldo di un’estate, Pierpaolo va alla scoperta della città, dei suoi vicoli e dei suoi segreti, ma soprattutto dei suoi desideri che lo porteranno al largo, distante da dove è cresciuto, verso altri corpi maschili, verso tanti corpi maschili uguali e diversissimi dal suo, che lo guardano per strada e lo sfiorano alla ricerca del piacere. Dai centri commerciali delle periferie agli appartamenti sgarrupati del centro, dalle dating app all’amore, Pierpaolo si muove senza stare tanto a pensare a quel che sta facendo, mosso da un’inquietudine sottile e incerta che lo spingerà a gettarsi fra le braccia di chiunque, del primo che passa anche, nella speranza di comprendersi e di ritrovarsi, finalmente, riflesso nell’immagine altrui.

MIDDLESEX, di Jeffrey Eugenides – Mondadori
Saga familiare e romanzo di formazione, Middlesex è decisamente uno dei libri più belli che abbia mai letto. La voce narrante, ironica, sferzante ma anche tenera e struggente, è quella di Cal, nato Calliope, che racconta la storia della sua vita e della sua famiglia, gli Stephanides, a partire dal viaggio che portò i suoi nonni, Lefty e Desdemona, a scappare da Smirne per approdare a Detroit nel 1922. È la storia di un gene che attraversa tre generazioni, nascosto nei recessi profondi dei corpi, che si fa testimone silenzioso degli eventi storici che hanno scandito il Novecento e che poi si manifesta in Calliope, individuo intersex cresciuta come femmina fino alla pubertà e poi “nato una seconda volta”, dopo tante incomprensioni e confusione e difficoltà, in un corpo finalmente consapevole di sé e gioioso della propria natura.
Profonda riflessione narrativa sul genere e delicatissima analisi della disforia di genere, Middlesex è la storia degli amori che hanno preceduto l’esistenza del protagonista, complessi e intrecciati e unici ma mai contro natura, così come nessun corpo lo è – e quanto è commovente e precisa l’immagine di Cal quattordicenne che va a cercare il significato delle parole che il medico ha usato per definirla, e tutte portano inevitabilmente a un solo significato: mostro. Amori che hanno portato Cal ad essere precisamente quello che è, che l’hanno reso un individuo unico e irripetibile e che, sembra dirci l’autore, non fanno che confermare quel che diceva Nietzsche: “tutto ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male”.

LE TRANSIZIONI, di Pajtim Statovci – Sellerio
Le transizioni è un romanzo attualissimo, spiazzante e capace di emozionare, potente e malinconico. Uno di quei libri che colgono lo spirito del tempo che ancora deve venire e lo condensano in parole precise come bisturi. Nato a Tirana, “la discarica d’Europa”, Bujar è un ragazzo che impara presto a diventare quello che vuole: sa diventare una donna e poi tornare a essere maschio, sa farsi corteggiare da uomini di ogni età e far innamorare chiunque. Bujar è capace di reinventare costantemente la propria identità, di prendere le distanze da quei tasselli del carattere che noi consideriamo immutabili e che, tutti insieme, concorrono a formare il pronome “io” che lui invece rifiuta per abbracciare un “noi” libero e sregolato. Perché, dice Bujar, «nessuno è tenuto a rimanere la persona che è nata, possiamo ricomporci come un nuovo puzzle».
Il romanzo è raccontato in prima persona, dalla voce stessa di Bujar, che già al termine dell’adolescenza dice addio all’Albania per mettersi in viaggio e attraversare i confini – tanto quelli geografici, che dividono i Paesi e creano l’illusione delle nazionalità, quanto quelli che definiscono gli individui e li separano dagli altri.

NELLA CASA DEI TUOI SOGNI, di Carmen Maria Machado – Codice
Nella casa dei tuoi sogni è un memoir in cui l’autrice, statunitense di origine cubana di cui vi consiglio di recuperare anche i geniali racconti usciti in Il suo corpo e altre feste, racconta la relazione tossica e di abusi psicologici che la legava alla sua ex fidanzata. Lo scopo, esplicito e dichiarato a più riprese, è quello di portare alla luce una questione di cui non si parla mai: la violenza nei rapporti queer.
Sì, perché se parliamo di violenza nei rapporti siamo automaticamente portati a immaginare ai rapporti eterosessuali, dov’è l’uomo ad agire violenza contro la donna – e anche comprensibilmente, statistiche alla mano –, e ad escludere in toto che possa darsi violenza all’interno delle coppie omosessuali. Eppure, ci dice Machado, edulcorare la realtà e nascondere gli abusi non giova neppure alla comunità LGBTIQ+, ma, al contrario, è un modo per privare gli individui queer della loro umanità, per renderli, ancora una volta, speciali e diversi dagli altri.
È difficile spiegare la scrittura di Machado, perché è unica e originalissima. Vi dico solo che l’intero romanzo è strutturato in capitoli brevi, anche brevissimi, che cominciano tutti con lo stesso titolo: “Nella casa dei tuoi sogni come – fotografia/ musical/ viaggio di ritorno”, a cui segue di volta in volta un oggetto, una prospettiva differente attraverso cui analizzare retrospettivamente il rapporto e sezionarlo per ricostruire quanto è successo. Vi dico poi un’ultima cosa, che vi farà correre in libreria ad acquistarne una copia: un capitolo del romanzo è strutturato come un libro game.

CAMERE SEPARATE, di Pier Vittorio Tondelli – Bompiani
Torniamo indietro al 1989 e a uno degli autori più importanti della narrativa italiana del Novecento, il primo a raccontare, in questo romanzo, una storia d’amore gay come una storia d’amore qualunque. Camere separate parla infatti del legame, profondissimo e sconvolgente, fra Leo, scrittore trentenne italiano di successo, e Thomas, giovanissimo musicista tedesco che vive a Berlino ovest. Si raccontano gli anni ‘80 e i primi vagiti di quel concetto di Europa che consente ai due amanti a incontrarsi in ogni angolo del continente, fra Parigi, Londra, Milano e Firenze. È la storia di un amore tormentato che è come una danza di avvicinamento e allontanamento, di una gelosia furente, nel momento in cui Thomas si innamora di una ragazza e la loro coppia si trasforma in un menage à trois.
Si racconta, infine, l’avvento di una malattia, l’AIDS, sconosciuta e incontrollabile, che si porta via Thomas per lasciare Leo nel dolore più cieco. Camere separate è l’ultimo romanzo di Tondelli, che morirà nel ‘91, e suona un po’ come il suo testamento. È l’elaborazione di un lutto impossibile da colmare, è la voce di Leo che ricorda e si interroga ancora e ancora e di nuovo su come sia possibile che il suo amore non ci sia più, su cosa avrebbe potuto fare per tenerlo a sé, su come sarebbe stato il loro amore se solo la società e le convenzioni lo avessero autorizzato, se lui stesso se lo fosse concesso, anziché pretendere sempre quelle due camere separate e quel “rapporto di contiguità ed appartenenza ma mai di possesso”.

Speriamo che questa selezione di libri LGBTQI vi sia piaciuta! Se siete alla ricerca di altri consigli di lettura, date un’occhiata alla nostra sezione dedicata ai libri. Dove acquistarli? Ecco 10 librerie indipendenti a Milano o 15 librerie indipendenti che consegnano a domicilio, a Milano e in Italia, o, ancora, Bookdealer.