Il tema delle intolleranze alimentari è quanto mai in auge e si legge davvero di tutto. Ho partecipato ad una conferenza con il Dottor Speciani, allergologo e immunologo clinico, che ha dato alcune nozioni e spiegato cos’è il Food Inflammation Test.

LE INTOLLERANZE SONO DUE: AL GLUTINE O AL LATTOSIO

Partiamo con una precisazione necessaria: le uniche due intolleranze scientificamente riconosciute sono l’intolleranza al glutine e l’intolleranza al lattosio. 

L’intolleranza al lattosio consiste nell’incapacità di digerire correttamente il lattosio, lo zucchero contenuto nel latte, ed è causata da una presenza insufficiente dell’enzima lattasi. L’esame diagnostico più diffuso e scientificamente approvato per accertare l’intolleranza al lattosio è il test del respiro o breath test, un esame non invasivo che consiste nell’analisi dell’aria espirata dal soggetto prima e dopo la somministrazione di una dose di lattosio. (fonte: Humanitas).

L’intolleranza al glutine è chiamata anche sensibilità al glutine non celiaca e non è una malattia autoimmune come la malattia celiaca, sebbene condivida con questa molti sintomi, dal gonfiore addominale alla diarrea alla sonnolenza, ad esempio. L’intolleranza non è mediata dall’immunità ed è un fenomeno di ipersensibilità. Si scatena, in un certo senso, un meccanismo di accumulo, per cui un eccesso di glutine genera l’insorgenza di sintomi quali diarrea, gonfiore addominale, mal di pancia, crampi, perdita di peso. L’allergia invece è mediata dal sistema immunitario, in particolare dall’azione delle immunoglubuline E che causano una reazione allergica, quasi immediata (a distanza di minuti o di ore), in seguito a ingestione di un dato alimento. La diagnosi va effettuata da un medico: in primo luogo, bisognerà escludere la celiachia. Per farlo si ricorre a specifici esami del sangue e a biopsia duodenale nel corso di una gastroscopia e alla genetica. L’allergia invece si diagnostica con specifici test: il prick test, che si effettua sull’interno dell’avambraccio, e il rast test, un esame del sangue. (fonte: Humanitas)

NON È CORRETTO PARLARE DI INTOLLERANZE PER GLI ALTRI ALIMENTI

Veniamo ora al pensiero e agli studi del Dottor Speciani, allergologo e immunologo clinico: non è corretto parlare di intolleranza, se non per il glutine o per il lattosio, per i quali sono previsti gli esami sopra indicati, ma è evidente che alcuni individui soffrano di ipersensibilità rispetto ad alcuni alimenti, pur non essendone allergici. Si tratta quindi di infiammazioni, dovute all’eccessiva introduzione nei nostri corpi di uno specifico alimento in un lasso di tempo. Come recita il sito: “L’infiammazione da cibo segnala il superamento della soglia interna di tolleranza a uno o più alimenti; è la prima risposta nei confronti del cibo.”  Il Food Inflammation Test identifica il livello di infiammazione attraverso l’analisi di BAFF e PAFF (citochine infiammatorie strettamente legate all’infiammazione da cibo) e interpreta i valori degli anticorpi verso il cibo come semplici indicatori di un precedente contatto immunologico tra l’organismo e i Grandi Gruppi Alimentari, definendo un profilo di reazione individuale, caratteristico di ogni singola persona. (fonte

Food Inflammation Test
Food Inflammation Test – © Francesca Noè

La proposta del Dottor Speciani non è una dieta di eliminazione/esclusione (che elimina totalmente l’alimento infiammante) ma una dieta di rotazione, che attraverso la progressiva introduzione degli alimenti infiammanti (poichè assunti in eccesso), ne facilita la tolleranza nell’arco di alcuni mesi.

Food Inflammation Test
Il Dottor Speciani spiega il Food Inflammation Test – © Francesca Noè

COME E DOVE FARE IL FOOD INFLAMMATION TEST 

Il Food Inflammation Test è eseguibile in uno dei centri affiliati Recaller, nei centri medici che lo effettuano e in molte farmacie. Potete consultare la mappa con gli indirizzi direttamente sul sito. Il test è brevissimo e consiste in un piccolo prelievo di sangue capillare da un polpastrello tramite uno spuntone (simile a quello per misurare la glicemia, per capirci). Verrà poi fatta l’analisi in un laboratorio specializzato e i risultati di laboratorio sono poi inviati a un centro medico specialistico accreditato che rilascia il referto medico finale. Partendo dall’esito finale dell’analisi vengono indicati i consigli nutrizionali che consentono da subito la rotazione degli alimenti e suggeriscono il percorso alimentare che la persona dovrà seguire. La proposta è indirizzata al graduale recupero della tolleranza e non all’eliminazione di determinati alimenti. (fonte) Ha un costo di circa 150€.

Food Inflammation Test
Food Inflammation Test – © Francesca Noè

NOTA BENE

L’autodiagnosi non è una pratica corretta. Quando si parla di salute la figura di riferimento deve sempre essere il vostro medico di fiducia. Qualora il tema vi incuriosisca e pensiate di poter avere una intolleranza o infiammazione, recatevi dal vostro medico e seguite le indicazioni da lui suggerite.


Questo post è stato sponsorizzato da Recaller.