Lisbona, nel mio immaginario, è fatta di tram, salite, azulejos e pastéis de nata – TANTI pastéis de nata. Ovviamente in realtà è molto altro, tra palazzi bellissimi, murales e quartieri industriali che si mescolano alle ripide viette di Alfama, passando all’improvviso da una grande città all’atmosfera di un paesino. Un weekend lungo può bastare per visitarla velocemente, ma credo serva qualche altro giorno per godersi a pieno la sua anima, un po’ nascosta rispetto ad altre città, che invece al primo impatto sono piene di vita e dinamiche: si deve entrare nel suo ritmo. Ecco la nostra guida di Lisbona in 3 giorni!
GUIDA DI LISBONA IN 3 GIORNI: COSA SAPERE PRIMA DI PARTIRE

- Metodi di pagamento: meravigliosa capitale europea, Lisbona pecca un po’ sulla facilità dei pagamenti – vi consiglio caldamente di avere contanti a portata di mano perché molte piccole attività, specialmente a conduzione familiare, non accettano nessun tipo di pagamento tramite carta.
- Mezzi pubblici – Tram 28: Lisbona è una città estremamente vivibile a piedi, motivo per cui abbiamo preso la metro una sola volta. L’aeroporto è ben collegato, ma tra i mezzi pubblici della città il vero posto di rilievo è occupato dal Tram 28, il cui percorso attraversa le zone più caratteristiche di Lisbona, passando per i caratteristici stretti vicoli. Ne vale la pena? Sono ancora un po’ indecisa: la sua fama assicura lunghe code al capolinea in Largo Martim Moniz (tra i 30-45 minuti) perchè accoglie solo un numero limitato di persone. La vista di cui si può godere poi è affascinante e caratteristica se siete tra i primi ad accomodarvi, seduti accanto ai finestrini, altrimenti finire in piedi schiacciati tra la folla sicuramente non vi garantirà l’esperienza che vi sareste aspettati. È possibile fare il biglietto direttamente sul tram ad un prezzo maggiorato (circa 3€), altrimenti vi sarà sufficiente farlo alle biglietterie automatiche della metro, che ha una fermata proprio nella piazza.
- Altri trasporti: la scelta più conveniente per risparmiare tempo a Lisbona è sicuramente sfruttare il prezzo – davvero economico – dei servizi di trasporto automobilistico Uber e Cabify. Cabify è praticamente la versione spagnola e lievemente più economica di Uber, motivo per cui vi consiglio di scaricare entrambe le applicazioni. Per darvi un’idea dei prezzi, abbiamo pagato circa 9€ la corsa dall’aeroporto di Lisbona al nostro hotel in Rua Augusta (fermata della metro Baixa – Chiado), risparmiando circa mezz’ora di tempo rispetto ai mezzi pubblici.
- Visite musei/monumenti: l’ultima città dove siamo stati prima di Lisbona è stata Barcellona, che brilla per l’organizzazione e l’efficienza nel poter pianificare la visita acquistando i biglietti online da Milano. Purtroppo non abbiamo ritrovato la stessa comodità nell’organizzazione del nostro viaggio a Lisbona, dove in alcuni casi abbiamo fatto fatica a reperire le informazioni online e non siamo riusciti ad acquistare biglietti. Se siete studenti però, ricordatevi di portare il vostro tesserino per sfruttare gli sconti a voi riservati.
- Un po’ di storia: un evento tragico che ha segnato profondamente la capitale portoghese – anche nella sua conformazione – è stato il famoso terremoto del 1 novembre 1755. Nonostante l’epicentro fosse stato in Algarve, i danni peggiori si verificarono a Lisbona, l’area più popolata: mentre i fedeli erano riuniti in preghiera per la festa di Tutti i Santi, crollarono più di 20 chiese. La terza scossa del terremoto, inoltre, scatenò un incendio, propagato dalle candele accese nei luoghi di culto e che durò sette giorni, mentre le acque del fiume Tago inondavano la parte bassa della città. I danni furono incalcolabili, con la distruzione di circa l’85% della città, ma la ricostruzione fu rapida, applicando un piano urbanistico fatto di strade parallele che vanno dal Tago alla piazza del Rossio. Alfama è l’unico quartiere che rimase intatto mentre nel centro della città il Convento do Carmo evoca, con i suoi resti, il disastro del terremoto.
- Tipicità di Lisbona – tra azulejos, miradouros e elevador: i mori introdussero nella penisola iberica la pratica di rivestire le costruzione con piastrelle dipinte, ma dal XVI secolo in poi il Portogallo iniziò a produrre le proprie piastrelle, tanto che quelle barocche (bianche e blu) sono diventate ormai un elemento simbolo dell’architettura portoghese.
Un’altra caratteristica della città – che sorge su sette colline – è sicuramente la numerosa presenza di miradouros, i punti panoramici da cui potete godere meravigliose viste di Lisbona e dei suoi tramonti: tra i più famosi c’è il Miradouro de Santa Luzia, con il pergolato di bouganville e gli azulejos.
Molti di questi miradouros sono facilmente raggiungibili tramite gli elevador, che ad esclusione dell’unico vero e proprio ascensore verticale – L’elevador de Santa Justa – sono le storiche funicolari gialle che collegano un quartiere all’altro della città affrontando i ripidi pendii. - Fado: musica popolare tipica di Lisbona, significa letteralmente fato; eseguito nelle osterie e nelle casas do fado, è una musica collegata al concetto di saudade, nostalgia e rimpianto, portando con sè quindi in intenso valore emotivo.
GUIDA DI LISBONA IN 3 GIORNI: I QUARTIERI E COSA VEDERE
Con tre giorni a disposizione, abbiamo deciso di dividere la città in tre macrozone principali, limitando le visite all’interno dei monumenti per poter goderci meglio la città nella sua interezza.
LISBONA IN 3 GIORNI – GIORNO 1: BAIRRO ALTO E ESTRELA
Abbiamo dedicato il primo giorno a visitare Lisbona interamente a piedi, esplorandola a poco a poco.
Bairro Alto
Partendo da Rua Áurea il primo monumento di Lisbona che incontrerete è l’Elevador de Santa Justa. Costruito a fine ottocento da un architetto di origine francese, Du Ponsard, questo ascensore neogotico è inserito in una torre di ferro e assolve al suo compito funzionale, oltre che decorativo, collegando la Baixa (città bassa) al Largo do Carmo, nel Bairro Alto, tramite una passerella a 32 metri di altezza.


Noi abbiamo preferito vederlo dall’esterno e continuare il nostro giro a piedi fino ad arrivare al Largo do Carmo. Qui troverete il Convento do Carmo, la famosa chiesa carmelitana di cui rimangono solo le rovine, a testimonianza del disastro provocato dal terremoto del 1755 – oggi il corpo centrale e il coro ospitano un museo archeologico, il MAC, ma la bellezza delle rovine rimane la vera protagonista.


Tornando sui nostri passi verso Rua Garrett e la fermata della metro Baixa – Chiado ci si inoltra in una zona di negozi e caffè storici fra cui spicca il caffè Brasileira. Si tratta di uno dei più antichi e famosi caffè di Lisbona, ritrovo degli intellettuali della città nel corso del Novecento. Fra queste figure di spicco non poteva mancare Fernando Pessoa, uno dei maggiori poeti di lingua portoghese e frequentatore così assiduo di A Brasileira da avere una statua che lo raffigura seduto ai tavolini del caffè.

Rua do Norte segna l’inizio tradizionale del quartiere Bairro Alto; percorrendo la sua parallela, Rua da Misericórdia, arriverete al Largo Trinidade de Coelho dove si trova la Chiesa di San Rocco e a pochi passi il Miradouro de Sao Pedro de Alcantara. Lisbona è nota per i suoi miradouros e questo domina tutta la zona est della città, permettendo di vedere fino ai bastioni del Castelo de Sao Jorge.

La zona sottostante questo belvedere è velocemente accessibile con l’Elevador da Glória, la funicolare gialla che sul suo percorso ha visto anche la nascita della GAU.

Per tutti gli amanti della street art, Lisbona è una vera e propria galleria a cielo aperto. La Galleria de Arte Urbana (GAU) è stata creata nel 2008: a fronte di edifici vandalizzati nel Bairro Alto si intuì l’importanza di avere uno spazio alternativo dedicato alla street art, collocando una serie di pannelli sulla salita dell’Elevador da Glória. Nel tempo i graffiti e la street art si sono diffuse a svariate aree della città, lasciando spazio ad artisti internazionali e trovando il suo equilibrio all’interno nella città come arte e non più come atto vandalico. Sul sito troverete informazioni più accurate.
Proseguendo la salita si arriva fino alla Praça do Principe Real, disegnata nel 1960 per essere il centro di questo quartiere residenziale. L’attenzione va all’edificio neomoresco bianco al n. 26 della piazza, che ospita un concept store moderno – Embaixada – con una serie di brand forti della manifattura portoghese, tra design, moda, gastronomia e cultura. Vi consiglio anche solo di affacciarvi dentro per godervi la bellezza del palazzo.

Qualche metro più avanti potrete fare un salto da Bettina e Niccolò Corallo per godervi una pausa dolce rigorosamente a base di cioccolata – vi raccontiamo i dettagli qui sotto, nella sezione su dove mangiare a Lisbona.
Estrela
Da qui ci si può poi dirigere verso Praça de Estrela, dove si trova la Basilica da Estrela, uno dei simboli di Lisbona. Si tratta di un bellissimo esempio di arte barocca, finita di costruire nel 1790, con interni fatti di marmo rosa, giallo e varie tonalità di grigio e sormontata da una enorme cupola.


Si affaccia sui popolari Jardim da Estrela, un luogo di ritrovo per tutto il quartiere. Nella zona nord dei giardini c’è anche il cimitero inglese, celebre per ospitare la tomba di Henry Fielding – noi non siamo riusciti a visitarlo perché aperto solo la mattina.

Tornando verso il centro della città percorrendo la Calçada da Estrela si incrocia il Palacio de São Bento, noto anche come Palácio da Assembleia Nacional. Questa costruzione neoclassica è oggi la sede del parlamento portoghese, mentre in passato ha ospitato il monastero benedettino di São Bento fino al 1834, anno della soppressione degli ordini religiosi. Da qui potrete perdervi per le viette percorse anche dal tram 28 e ammirare scorci bellissimi della città.


Un panorama da cui godervi il tramonto nella zona ovest di Lisbona è sicuramente il Miradouro de Santa Caterina. Questa terrazza affacciata sul Tejo gode di un panorama che spazia dal Ponte 25 de Abril al Cristo Rei ed è nota anche come Adamastor dalla statua di questo gigante della mitologia greca trasformato in pietra. Fu usato nel poema epico di Luís de Camões per simbolizzare il Capo delle Tormente – oggi Capo di Buona Speranza – chiamato così all’epoca delle navigazioni portoghesi da Bartolomeo Diaz a causa delle acque particolarmente pericolose per la navigazione.
LISBONA IN 3 GIORNI – GIORNO 2
Il secondo giorno è stato perfetto per sfruttare il maggior tempo a disposizione e visitare le zone più lontane di Lisbona.
Palácio dos Marqueses de Fronteira
Il Palácio dos Marqueses de Fronteira fu costruito come padiglione di caccia nel 1640. Nonostante sia situato in una zona molto tranquilla e un po’ defilata dal resto di Lisbona, vi consiglio di visitarlo per i suoi splendidi giardini che conservano anche diversi azulejos. È ancora abitato, ma alcune zone sono visitabili – meglio controllare con cura gli orari di apertura.


Noi siamo potuti entrare solo nei giardini, caratterizzati da nicchie con statue e un laghetto sovrastato dalla Galeria dos Reis, con i busti dei re portoghesi e decorazioni con arcate di maioliche.

Belém
Questo quartiere di Lisbona, Belém, è strettamente legato alla celebrazione dell’Era delle Scoperte, con tre monumenti iconici da non perdere nella capitale del Portogallo.
La prima opera da vedere è la famosa Torre de Belém: si tratta del punto di partenza per i navigatori che si avventuravano sulla rotta delle Scoperte, diventando poi il simbolo dell’era espansionistica del Portogallo. Abbiamo deciso di non visitarne l’interno.

Continuando la passeggiata sul lungofiume ci si dirige verso il Monumento alle Scoperte, innalzato per celebrare Enrico il Navigatore ma anche tutti i marinai, i mecenati e coloro che contribuirono allo sviluppo del Portogallo, rievocando nella sua forma il profilo di una caravella.

In lontananza vedrete il Ponte 25 de Abril: costruito nel 1966 dal dittatore Salazar – da cui prese il nome in origine – fu ribattezzato così per commemorare la rivoluzione dei garofani, cioè il colpo di Stato incruento che ripristinò la democrazia in Portogallo. Ispirato al Golden Gate di San Francisco e lungo 2 km, collega Lisbona alla riva sud del fiume Tago.
Passando davanti al museo Berardo si arriva fino al Mosteiro dos Jerónimos, dove abbiamo deciso di concederci una pausa – imprescindibile – nella più famosa pasteleria di Lisbona: Pastéis de Belem, facilmente riconoscibile dalla coda all’esterno, da vera e propria attrazione turistica.
L’imponente struttura del Mosteiro dos Jerónimos fu voluta intorno al 1501 per celebrare il ritorno in Portogallo di Vasco da Gama dopo aver scoperto la rotta per l’India – al suo interno infatti ne ospita la tomba. È un monastero maestoso, che vale la pena visitare – noi siamo riusciti ad accedere solo alla parte del chiostro, mentre la navata principale, pur visibile dal coro alto, era chiusa per la celebrazione di una funzione religiosa.


LX Factory
Sulla strada per tornare verso il centro di Lisbona, la tappa obbligata è LX Factory.

Collocata sotto il Ponte 25 de Abril, si tratta di un’area industriale di 23.000 mq che negli anni ha ospitato importanti aziende, tra cui la Companhia de Fiação e Tecidos Lisbonense. Il completo rinnovamento della zona ha visto i vecchi capannoni trasformarsi in un quartiere occupato da professionisti e creativi della moda, del design, dell’architettura e della musica. È un un vero e proprio hub creativo che ha aperto i suoi cancelli a tutta la città, con la capacità di attrarre nuovamente le persone nel quartiere dell’Alcântara.


Noi abbiamo sfruttato la visita qui per dare un’occhiata ai negozi e fare una pausa da Landeau e goderci la fantastica torta al cioccolato, accompagnata da un bicchiere di porto.


Da visitare la famosa libreria Ler Devagar che, nata nel 1999 nel Bairro Alto, ha trovato casa dal 2009 nel LX Factory – entrando in contemporanea anche nelle classifiche delle librerie più belle al mondo. Si tratta di uno spazio polifunzionale, che ospita un bar, un negozio di torte, mostre temporanee e permanenti su un’area di quasi 600mq. La parete di libri è incredibilmente scenografica, con migliaia di volumi sia nuovi che usati: per gli amanti dei libri una sosta qui è indispensabile.


LISBONA IN 3 GIORNI – GIORNO 3: ALFAMA E LA BAIXA
Per vedere Lisbona in 3 giorni, abbiamo tenuto l’ultimo giorno per visitare le ultime due zone della città che ci eravamo riservati: Alfama e la Baixa.
Alfama
Alfama è il più antico quartiere di Lisbona, nella zona est della città. Durante il periodo di dominazione dei mori, lo stretto groviglio di vie attorno alle mura del Castello costituiva i confini della città, che solo in seguito si sviluppò verso la Baixa; qui si spostarono le persone benestanti, lasciando Alfama a marinai e poveri.

Il suo carattere povero in parte perdura ancora oggi, ma l’essere stato risparmiato dal terremoto del 1755 gli ha permesso di conservare la sua essenza, la sua natura di kasbah con stradine ripide e numerose scalinate costeggiate da case con il bucato appeso da un edificio all’altro.

È un quartiere caratteristico e romantico, fatto per perdersi tra le sue vie e dimenticarsi per un attimo di trovarsi in una città europea, ammirando angoli nascosti e pittoreschi, chiese in rovina e splendidi panorami dai miradouri.

La nostra visita di Alfama è iniziata dal Castelo de São Jorge.
Dopo la riconquista di Lisbona dai mori nel 1147 dopo secoli di potere indiscusso la loro cittadella fu trasformata nella residenza dei reali del Portogallo fino a quando non fu trasferita nel palazzo in Praça do Comercio nel 1500. I bastioni furono rovinati dal terremoto e fu solo Salazar che intraprese una completa ricostruzione ricreando le mura medievali e aggiungendovi dei giardini. Oggi il castello è accessibile pagando un biglietto da 10 €, i cui punti più belli dovrebbero essere la terrazza e i giardini – abbiamo scelto di non visitarlo, preferendo perderci in una passaggiata tra le vie fino ad arrivare alla cattedrale.
Uno dei primi miradouri che incontrerete ad Alfama partendo dalla zona più alta, la Porta do Sol era una delle sette porte della città araba. La vista spazia dalla città al Tago, ma è poco più in basso che troverete la chiesa di Santa Luzia con il suo famoso miradouro, tra fiori e azulejos.

Questo ampio belvedere infatti ha alle sue spalle il muro sud della chiesa, con due pannelli raffiguranti uno Praça do Comércio prima del terremoto e uno i cristiani alla riconquista del Castelo de São Jorge. Non potrete non fermarvi ad ammirare il panorama sotto i boungaville fioriti.


Continuando il percorso percorrendo le scale accanto alla chiesa di Santa Luzia, vi consiglio di passare per Rua Norberto de Arajuio, la Calcadinha da Figueira e Rua de Sao Miguel per entrare a pieno nello spirito di Alfama.

Nella zona ovest di Alfama si trova la Cattedrale della città, Sé de Lisboa. Sé è l’abbreviazione di “sedis episcopalis” – sede vescovile – e la cattedrale fu costruita sul terreno di una vecchia moschea nel 1150, tre anni dopo la riconquista di Lisbona. Distrutta da vari terremoti, oggi è un vero e proprio mix di diversi stili architettonici: romanico per la facciata e le torri campanarie, gotico nelle cappelle e barocco nell’abside.

Baixa
Dopo il terremoto il centro di Lisbona fu completamente ricostruito con uno schema stradale a griglia che collega Praça do Comércio alla piazza del Rossio – uno dei primi esempi di pianificazione urbanistica in Europa.
Le strade su cui si affacciano i palazzi neoclassici sono affollate di giorno ma decisamente poco frequentate la sera, mentre molti edifici, un tempo sede di caffè e di teatri, ora sono sfitti, lasciando alla piazza del Rossio in particolare un aspetto forse un po’ decadente.
Praça do Comércio era l’ingresso privilegiato di Lisbona, da dove gli ambasciatori approdavano alla città. Nota anche come Terreiro do Paço (Piazza del Palazzo), questa immensa piazza è infatti stata la sede del palazzo reale per circa 400 anni, nonostante il palazzo originale sia stato distrutto nel 1755 – nel progetto di ricostruzione la piazza divenne il punto focale della Baixa.

Attraversando l’arco trionfale, progettato per celebrare la ripresa della città dopo il terremoto, si entra in Rua Augusta, una via pedonale molto frequentata specialmente grazie ai diversi negozi che ospita.

Il resto della Baixa non ci ha colpiti particolarmente: arrivati in piazza del Rossio non abbiamo colto il suo passato di centro vitale di Lisbona e siamo passati velocemente davanti al Teatro Nacional e alla stazione del Rossio per arrivare in Praça dos Restauradores, il cui obelisco commemora la liberazione del paese dal giogo spagnolo nel 1640.
In Praça dos Restauradores troverete anche Fábrica da Nata – una pastelería molto buona – poi potrete dirigervi verso Rua das Portas de Santo Antão, una strada piena di ristoranti tra i quali non dovete farvi sfuggire la Casa do Alentejo. Oggi è un ristorante ma all’interno ha un meraviglioso patio neomoresco e vi consiglio di salire ai piani superiori per ammirare i vasti saloni provenienti direttamente da un’altra epoca.


DOVE MANGIARE A LISBONA IN 3 GIORNI
RISTORANTI A LISBONA
Per pranzo o cena i posti che ci sentiamo di consigliare sono solo 3. Degli altri ristoranti in lista alcuni non ci hanno convinto abbastanza da consigliarveli e altri semplicemente erano chiusi o troppo lontani. Per fortuna, possiamo almeno recuperare con il capitolo dolci.
Café de São Bento – R. de São Bento 212
Per una carnivora come me è stato impossibile non provare uno dei ristoranti che sembrava vantare la migliore bistecca di Lisbona. Il ristorante sembra un club retrò, è stato piacevole cenare seduti sui divanetti e penso che poco sia cambiato negli anni in questo cafè.

Il piatto forte del ristorante è la sua reinterpretazione della bistecca alla Marrare, cioè un tenero pezzo di carne di manzo servito con una salsina cremosa, patatine fritte e la possibilità di aggiungervi un uovo. Ci è piaciuta, la carne era tenera e saporita, il conto in linea anche se più caro della media di Lisbona – sugli 80 € in due circa.


Mercado da Ribeira – Av. 24 de Julho
Adoro i mercati e in ogni città che visito non posso fare a meno di farci un salto. Il Mercato da Ribeira risale al 1880 e nel 2014 è stato rinnovato diventando il Time Out Market: oggi vi si susseguono negozi, bar e ristoranti racchiudendo nel mercato il meglio che la città di Lisbona ha da offrire in termini di ristorazione. Come nei mercati europei più moderni la food hall ha diversi stand a cui è possibile ordinare il proprio pasto da consumare sui tavoli centrali a disposizione – non perdetevi l’occasione di assaggiare i migliori piatti delle cucine dei vari chef portoghesi, anche stellati presenti nel mercato.


Taberna da Rua das Flores – Rua das Flores 103
In una congiunzione di negozi di dolci particolarmente favorevole – al centro del triangolo che è composto da Manteigaria, A Brasileira e una sede di Landeau – si trova questo piccolo ristorante. Vi imbatterete in un po’ di coda perché non si accettano prenotazioni, tanto che il nostro primo tentativo di andarci a cena si è risolto ripiegando sul pranzo del giorno dopo.
Dopo aver lasciato il proprio nome e ricevuto un’indicazione sui tempi di attesa – meglio non prenderli alla lettera e farsi trovare pronti, almeno sul pranzo – vi accomoderete in un locale davvero piccolo e forse un po’ scomodo, ma ne varrà la pena. Il menu si presenta su una lavagna di discrete dimensioni che verrà illustrata e sorretta da una paziente cameriera mentre vi farete prendere dall’indecisione su cosa scegliere. Noi abbiamo puntato su un riso con i gamberi, presentato più come una zuppa, ma incredibilmente saporito e con una quantità di gamberi decisamente encomiabile.


LOCALI IN CUI BERE A LISBONA
Pensão Amor – R. do Alecrim 19
Un tempo la zona portuale di Cais de Sodré aveva il suo fulcro in Rua do Carvalho, dove i marinai frequentavano le case di piacere. Questa stessa via oggi è conosciuta come Pink Street, grazie ad un progetto di riqualificazione urbana che l’ha voluta dipinta di rosa, e che l’ha fatta passare da quartiere a luci rosse della città a zona di vita notturna in cui Pensão Amor ha sicuramente una posizione rilevante. Collocato in un tipico edificio del 18esimo secolo questo bar dal passato di bordello mantiene tutti i segni della sua storia, con un incredibile mix tra arredi barocchi e atmosfera intima che a tratti lascia il passo ad un locale movimentato e pieno di vita. Fateci un salto almeno per un drink e godervi l’esperienza di un ex bordello chic.


COLAZIONE, PASTICCERIE, DOLCI
Apriamo la “parentesi” dolci con i Pastéis de Nata. Per chi non li conoscesse sono i dolci tipici portoghesi per eccellenza: cestini di pasta sfoglia farciti di crema che viene fatta leggermente caramellare in forno. Da mangiare tipicamente con una spolverata di zucchero a velo e/o cannella, diventano velocemente una droga, sono buonissimi, di dimensioni contenute e a un prezzo abbastanza basso da renderli adatti ad essere consumati in quantità industriale.
Manteigaria – Rua do Loreto 2

Manteigaria è una vera e propria fabbrica di pastéis de nata. Il locale in Rua do Loreto ha un laboratorio a vista, dove è possibile osservare ipnotizzati la creazione di questi dolci deliziosi mentre si fa colazione o una merenda veloce. L’unicità è che li potete gustare sempre tiepidi: li abbiamo assaggiati più volte e sembravano sempre appena sfornati. Potete mangiarli sul posto gustando un buon caffè o prenderli per l’asporto, in confezioni di vari formati.
Prezzo pastel: 1 €
Pasteis de Belem – R. de Belém 84-92

La leggenda vuole che i pastéis de nata siano nati proprio in questa pasticceria di Belém situata accanto al bellissimo Monasterio dos Jeronimos: la rivoluzione liberale portoghese che portò all’emanazione di una costituzione ebbe come conseguenza anche la chiusura delle chiese, costringendo il clero del monastero a vendere dolci. Nel 1837 fu fondata la pasticceria di Belém che porta avanti la produzione di questi dolci.
Per trovarla è sufficiente seguire la coda all’ingresso: una è dedicata alle casse per consumarli al banco o portarli via e una è dedicata al servizio al tavolo. Non spaventatevi, si tratta di una fila veloce, un po’ come Luini per i milanesi – in 15 minuti di attesa circa dovreste cavarvela almeno per le casse, ma direi che è un tempo ragionevole vista la bontà di questi dolci. Confermiamo: anche noi li abbiamo trovati davvero i più buoni, la crema era leggermente più dolce di quelli di Manteigaria e quindi perfetta anche senza l’aggiunta di zucchero a velo, accompagnata da una sfoglia burrosa e croccante. Se volete osservare come vengono fatti anche qui, un giro all’interno del negozio sarà sufficiente per godervi il laboratorio interamente a vista.
Prezzo pastel: 1,10 €
Fábrica da Nata – Pastéis de Nata – Praça dos Restauradores 62 -68

All’interno dell’aerea più “urbana” di Lisbona, Fábrica de Nata è la pasticceria con i pastéis che mi sono piaciuti di più e che mi sono anche sembrati più vicini ai Pastéis de Belem. La sfoglia è incredibilmente croccante e piacevole, la crema dolce al punto giusto e saporita. Ve li consiglio caldamente se siete presi dalla voglia di pastéis in giro per la città.
Prezzo pastel: 1 €
Cafè a Brasileira – R. Garrett 122

Caffè storico di Lisbona, vi abbiamo già raccontato come sia un passaggio obbligatorio. Anche qui i pastéis sono buoni, la crema è un po’ più dolce di quella della vicina Manteigaria – cosa che io apprezzo. Per una colazione veloce al banco vi consiglio però di farvi tentare anche dalle meraviglie esposte di provare anche un altro tipico dolce portoghese, il bolo de arroz, un soffice dolce a base di riso con la forma di un piccolo panettone e il sapore di quei dolci semplici e casalinghi, come il ciambellone.
Prezzo pastel: 1,35 €
Landeau – varie sedi


A Milano spopolano ristoranti e locali iper specializzati in un tipo di cibo, ma siete mai stati in un posto che avesse solo una pietanza? Landeau infatti fonda il suo successo sulla sua pazzesca torta al cioccolato: creata da Isabel, una designer con la passione dei dolci, ha avuto un incredibile successo, tanto che non troverete altro da mangiare al di fuori di una fetta di questa meraviglia, al più accompagnata da una delle tante bevande in menu. Giusto per darvi un’altra opinione, si tratta della torta che il NY Times ha definito come “diabolicamente buona”.
Prezzo fetta: 3,70 €
Bettina e Niccolò Corallo – R. da Escola Politécnica 4
Bettina e Niccolò Corallo è un grazioso negozio di cioccolato in una zona signorile di Lisbona. Alle varie tavolette, anche se accattivanti, ho preferito assaggiare una tazza di cioccolata calda.Qui infatti viene prodotta a base di acqua e non di latte, per permettere di sentire il cacao in purezza.

Due posti di cui invece non siamo rimasti entusiasti e dove non ritorneremmo passando da Lisbona sono la Casa Portuguesa do Pastel de Bacalhau – non me ne vogliano gli amici portoghesi per questo, ma siamo ben lontani dalle croquetas spagnole. Queste crocchette di patate e baccalà vengono arricchite da un cuore di formaggio di pecora, ma vengono date tiepide, se non quasi fredde, al prezzo eccessivo di 4 € l’una. Per quanto riguarda i ristoranti, non abbiamo trovato entusiasmante l’esperienza da Cabaças, famoso per la carne cotta su pietra rovente direttamente dagli ospiti al tavolo. Il risultato? Un locale affollato, fumoso e caldo, con carne di qualità piuttosto bassa in cui solo il conto – coerentemente basso – è corretto.
Un ultimo consiglio per Lisbona: recentemente siamo stati a Porto e abbiamo provato due locali che abbiamo scoperto solo in seguito essere presenti anche a Lisbona. Prenotate una cena al Cantinho do Avillez, il bistrot dello chef Josè Avillez che ha conquistato due stelle Michelin, per provare una moderna rivisitazione della cucina e dei sapori del Portogallo. Per un brunch invece vi consigliamo lo Zenith – Brunch & Cocktails, con il suo menu di proposte alla carta tra dolce e salato che vi lasceranno sicuramente soddisfatti.
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