C’è chi vota destra e chi sinistra, chi apprezza la Torre Velasca e chi no, chi mangia il coriandolo fresco e chi lo odia… e poi c’è l’italiano che adora l’Umbria e quello che ancora non ci è stato. Se avete voglia di scoprire una parte del nostro paese spesso snobbata ma bella da morire, questo viaggio è per voi. Preparatevi ad innamorarvi della regione più verde d’Italia, e forse anche la più introversa, con la nostra guida all’Umbria on the road: itinerario in 9 giorni.
UMBRIA ON THE ROAD: ITINERARIO IN 9 GIORNI
1163 km, 14 tappe, 9 giorni, 2 amiche, 1 macchina, 614 foto… e 1 sola regione di cui innamorarsi, un po’ alla volta. Ho quasi 30 anni, sono Italiana doc, e fino a quest’estate non avevo mai messo piede in Umbria. Ops.
Chiedetemi perché e non ve lo saprò dire. O forse sì. Forse perché non ha le spiagge fini della Sardegna, gli scorci bianchi e assolati della Puglia, l’eleganza della Toscana o la storia della Sicilia. O forse perché sono ben più cliché di come mi voglio pensare, e imbarcarsi su un volo per Minorca suona meglio che imboccare l’autostrada per Perugia.
Eppure questa regione del centro Italia che non ha sbocco sul mare ed è incastonata tra tutte le altre, mi ha rubato un pezzettino di cuore. Quindi salite in macchina con me sul sedile posteriore (di fianco ho già la mia migliore amica, sorry) e via: Umbria on the road, itinerario in 9 giorni.

UMBRIA ON THE ROAD: COSA SAPERE PRIMA DI PARTIRE
• Come andare: credo che questo sia un punto non negoziabile. Se volete vedere l’Umbria tutta, davvero, fino in fondo, dovete muovervi in macchina. Questo vi permetterà di essere totalmente liberi e cambiare itinerario come e quando volete, di raggiungere i posticini più carini e di perdervi lungo strade panoramiche, di tornare a casa con chili di tartufo e di cantare a squarciagola quando vi prende quella pelle d’oca patriottica per quanto è bella l’Italia. E visto che la musica è l’ingrediente chiave di ogni viaggio on the road, qui vi suggerisco anche la traccia perfetta per ogni tappa.
• Dove dormire: come sempre, dipende tutto dal budget che avete a disposizione. Noi eravamo in ristrettezza economica, per cui AirBnb è stata la nostra scelta. Ce ne sono di carinissimi ovviamente, e appena fuori dai centri abitati troverete prezzi decisamente più bassi, per cui un lato positivo di avere la macchina è anche questo. Noi avevamo prenotato in anticipo soltanto le prime notti a Perugia (nella bellissima casa di Beatrice, ospite perfetta), per il resto abbiamo improvvisato e prenotato ogni alloggio il giorno stesso, così da modellare l’itinerario a nostra scelta. Se avete più budget a disposizione, vi consiglio però di dare un’occhiata ai numerosi agriturismi e alle residenze d’epoca sparse per la regione, perché ci sono dei veri gioiellini. E se volete calarvi nell’atmosfera spirituale della zona, pernottare in un convento o monastero può essere la scelta giusta. (Attenti al coprifuoco però!)
• Quando andare: noi siamo andate in estate, ma l’autunno e la primavera sono i periodi migliori, per temperatura e colori. L’Umbria è il polmone verde d’Italia e vederla durante le stagioni in cui la Natura da il meglio di sé, penso sia incredibile. Se decidete di andare d’estate, evitate di fare il mio errore e pensate a Giugno o Settembre. Assisi con i 34 gradi di Agosto e turisti da tutto il mondo non ve la consiglio per nulla. Un altro criterio per scegliere il periodo giusto per visitare l’Umbria, potrebbe essere il calendario degli eventi della regione. In particolare: Maggio/Giugno per l’Infiorata di Spello; Giugno/Luglio per il Festival dei Due Mondi a Spoleto; Luglio per l’Umbria Jazz; Settembre/Ottobre per Eurochocolate a Perugia.
UMBRIA ON THE ROAD: QUATTRO BUONE RAGIONI PER VISITARE L’UMBRIA
Noi Italiani l’Umbria ce la dimentichiamo un pochino. Non viene idolatrata dai magazine di viaggio, né spammata su Instagram. Ma è tutta una finta. L’Umbria è sobria e introversa, ma andate e vorrete tornarci, promesso. E se devo pensare a quattro buone ragioni per convincervi, eccole qui:
• Natura: l’Umbria è chiamata il Polmone verde d’Italia, e vi sarà subito chiaro il perché. Con una successione di campagne, foreste, colline, laghi e cascate, il paesaggio della regione è diverso da quelli a cui probabilmente siete abituati. Il suo ‘verde’ è davvero verde, un verde che ti entra negli occhi e nelle ossa. È un verde umido e che respira. Non bello e ordinato come quello toscano, ma più spontaneo, presente e potente. Vi sembrerà davvero di respirare meglio.
• Enogastronomia: un altro dei fiori all’occhiello dell’Umbria è la buona cucina – cibo e bere, piatto e bicchiere. Se siete delle buone forchette qui avrete di certo pane per i vostri denti, tra prodotti tipici, degustazioni e osterie sincere. Prima di ripartire, assicuratevi di aver assaggiato (quasi) tutto: la torta al testo, gli strangozzi al tartufo, la crescia, i gnocchi al ragu d’oca, le lenticchie, le cicerchie, la faraona laccata, i baci perugina, il friccò all’eugubina. E ovviamente bevete il Sagrantino Montefalco e il Grechetto, nonché la birra Nursia e il liquore Barcarola.
• Arte e Cultura: addentrarsi tra i borghi umbri è un po’ come tornare indietro nel tempo. Le deliziose stradine sembrano rimaste intoccate dal Medioevo ad oggi, mentre gli archi etruschi convivono a fianco delle mille chiese e chiesette, nascondenti capolavori rinascimentali del calibro di Tintoretto, Perugino, Raffaello e tanti altri di quei nomi che se venite dalla mia stessa preparazione artistica avete per lo meno letto sul Giulio Carlo Argan.
• Spiritualità: qualunque sia (o non sia affatto) il vostro credo religioso, credo riuscirete a cogliere una certa spiritualità umbra che aleggia. Da un punto di vista cristiano “ufficiale” è più che ovvia: si tratta della regione che ha prodotto più santi di tutte e i riferimenti a benedettini, francescani e pellegrini sono ovunque. Ma al di là di questo, a me piace ritrovare l’atmosfera mistica della zona soprattutto in quell’intreccio di natura , storia, arte, tranquillità e introversione. Un viaggio che ti smuove un po’ dentro insomma.

UMBRIA ON THE ROAD – TAPPA 1: SPEZZARE IL VIAGGIO A URBINO
Da Milano a Perugia, tappa chiave di ogni viaggio in Umbria, sono 452km. A.k.a. 4 ore e 50 minuti. A.k.a. un tempo lungo abbastanza da farsi venire il sedere quadrato. Spezzare il viaggio con una tappa intermedia può essere quindi la soluzione perfetta per prendersela con calma e vedere qualcosa di bello. Urbino è nella posizione ideale ed è stata per noi una piacevole incursione marchigiana per dare inizio alla vacanza.
COSA VEDERE AD URBINO
Ricordando che state andando in Umbria, vi basterà dedicare ad Urbino qualche ora. Godetevi l’atmosfera vivace e giovane, guardate gli universitari in giro per le strade assolate e provate quella giusta dose di invidia. Il centro storico di Urbino è patrimonio dell’UNESCO, per cui perdetevici con stupore. Partite da Piazza della Repubblica, che con i suoi caffè, i porticati e la fontana centrale è da sempre il vero centro della città. Percorrendo Via Vittorio Veneto, si arriva poi alla graziosa Piazza Duca Federico, con il Duomo e un affaccio del palazzo ducale, e successivamente alla lunga, rettangolare, ariosa e leggermente in pendenza Piazza Rinascimento, che costeggia il palazzo nella sua lunghezza. Questa è la mia preferita!
Noi abbiamo fatto un mini giretto, ma se avete più tempo da dedicare alla città dovreste anche: ammirare i coloratissimi affreschi tardo gotici dell’Oratorio di San Giovanni; sbirciare dentro la casa natale di Raffaello; guardare la città dall’alto, stesi sui prati verdi della Fortezza Albornoz; salire la rampa elicoidale che da piazzale Mercatale sale al Teatro di Urbino.


DOVE MANGIARE AD URBINO
Se mangiate una sola cosa ad Urbino… fate sì che sia una crescia! La crescia sfogliata di Urbino è una specialità marchigiana molto simile alla piadina romagnola, ma, al suo opposto, nata per le occasioni speciali delle tavole dei grandi signori. Complici uova, latte e pepe, è molto più ricca, saporita e ahimè calorica, e presenta gli strati di ‘sfoglia’ ben visibili e soddisfacenti da addentare. Noi l’abbiamo provata all’Osteria Km 0, un’osteria/enoteca specializzata in prodotti locali e piatti della tradizione rielaborati in chiave moderna. L’atmosfera è raccolta, autentica e accogliente, con tanto di scaffali di libri e lucine sospese. I prezzi delle crescie si aggirano sui 5€, mentre se avete voglia di piatti più sostanziosi, c’è un vero menu ristorante con primi piatti sui 10€. Ne uscirete soddisfatti!
Viaggiando verso Urbino ascolta: Sally (Fabrizio De Andre), by Gazzelle

UMBRIA ON THE ROAD – TAPPA 2: PERUGIA
Perugia è stata la tappa preferita di tutto il viaggio. Lasciandomela alle spalle, in macchina, ho pure pensato che mi sarebbe piaciuto viverci, per un pochino, non so, un paio d’anni. È una di quelle città facili e accoglienti, dove ti senti subito a casa. Dinamica, giovane, proattiva e con tanta energia. Bella da fotografare di giorno e bella da sognare di notte. È dolce e cool, senza tirarsela. Un amico direbbe che è “cipollina”.
Vi consiglio di restare almeno un paio di notti a Perugia, perché merita il suo tempo per essere esplorata e vissuta.
COSA VEDERE A PERUGIA
Via dell’Acquedotto
Senza dubbio uno degli accessi più suggestivi alla città alta, questa ex idrovia è adesso un pittoresco sentiero pensile. Sospeso sopra il livello stradale, tra casette colorate e gatti sonnecchianti, offre una delle viste più belle sulla città vecchia. Che sia di giorno per vederne tutti i dettagli, o di sera per sorridere alle luci della città, è una passeggiata che merita.


Piazza IV Novembre
Passerete per questa piazza svariate volte durante i vostri giorni a Perugia, un po’ perché è inevitabile, e un po’ perché vi piacerà tornarci e sentirvi quasi del posto. Delimitata dal Duomo e dal Palazzo dei Priori, è da sempre il centro della vita cittadina e punto di ritrovo di generazioni. Al centro troneggia la bella Fontana Maggiore, ma la vera attrattiva sembra essere la scalinata del Duomo. Chi chiacchiera, chi legge il giornale, chi mangia un gelato, chi si bacia e chi riposa: sono tutti seduti qui, come perfetto emblema dello scorrere della giornate perugine.

Galleria Nazionale dell’Umbria
All’interno del Palazzo dei Priori è ospitata la Galleria Nazionale, dove ammirare la principale raccolta d’arte umbra esistente. Oltre alla collezione permanente, sono allestite mostre temporanee ed eventi di vario tipo durante tutto l’anno. Noi per esempio abbiamo partecipato a una serata musicale, con performance e proiezioni live.
Via della Viola
Ogni giovane perugino vi dirà di fare un giretto in Via della Viola, anche se probabilmente non la troverete nella guida che avete in mano. La ‘rinascita’ di questa zona un tempo di degrado e spaccio è molto recente e totalmente riuscita. Con il contributo dei cittadini e sotto l’attenta guida dell’associazione di quartiere Fiorivano le viole, questa via è diventata un piccolo universo bohèmien, in continuo fermento artistico e culturale. Murales, sculture sospese, poesie appese ai muri, localini di qualità, botteghe artigiane e spazi collettivi: qui tutto è all’insegna della bellezza e della creatività. Percorretela nella sua lunghezza, guardatevi attorno e lasciatevi ispirare. E se avete fame, fermatevi al Civico 25 (sotto per i dettagli).


Rocca Paolina
Questa fortezza papale costruita nel 1540 è una delle attrazioni culturali più note della città. Il piccolo particolare che ci ha colpito è che venne costruita sopra (letteralmente!) un intero quartiere esistente, inglobato così nelle sue fondamenta. Oggi si possono percorrere gratuitamente gli ambienti sotterranei, dove si notano ancora i “due livelli” della città e le strade del vecchio quartiere Borgo San Giuliano.
Scalette di Sant’Ercolano e Corso Cavour
Non lontano dalla Rocca Paolina, le Scalette di Sant’Ercolano sono uno scorcio delizioso e da non perdere. Qui troverete anche l’innovativa Edicola 518 (sotto per i dettagli). Passeggiate poi lungo Corso Cavour e indugiate tra boutique, botteghe artigiane, locande, osterie e bar.
Orto Botanico
Continuando Corso Cavour e allontanandosi dalla città, si arriva all’Orto Botanico dell’Università di Perugia. Noi l’abbiamo visto molto di corsa dieci minuti prima che chiudesse, e nella stagione estiva che non gli rende certo giustizia, ma è un’oasi di cui i giovani della città vanno fieri. Se vi piacciono piante e fiori, può valere la pena.
DOVE MANGIARE E BERE A PERUGIA
Come capoluogo di regione, Perugia offre opzioni culinarie per tutti i gusti e tutte le tasche. Tre giorni non sono stati abbastanza per provare tutto quello che avrei voluto, ma questi sono i miei indirizzi preferiti.
Civico 25
Situato in Via della Viola, Civico 25 è un ristorante wine bar per chi ama mangiare e bere bene. Vivace, con uno staff giovane, oltre 600 etichette selezionate e proposte culinarie tradizionali, questa enoteca ha un fascino rustico e locale ma con un tono decisamente moderno e inaspettato. L’acustica non è perfetta e tra la musica e le chiacchiere l’atmosfera potrebbe risultare un po’ chiassosa, ma fa tutto parte del pacchetto dell’essere in uno dei locali più gettonati tra la gente del posto.
Iniziate con un tagliere di salumi o con il crostone di pane con cipolla rossa e taleggio, e indulgete poi in strangozzi di farina macinata a pietra con pomodorini pachino, o ravioli al ragù d’agnello, o tartare di chianina. Ovviamente il tutto bagnato con un buon calice di vino. Se avete in programma una serata tra amici che inizi a cena e prosegua altrove, questo è il posto per voi. Entrerete nel giusto mood appena varcata la soglia.

Osteria a Priori
L’Osteria a Priori è quel posto dove portereste anche i vostri genitori (che non so per voi, ma per me è sempre un metro di giudizio decisivo). Ristorante ma anche wine & olive shop, qui è tutto “made in Umbria” – dai piatti serviti ai tavoli ai prodotti esposti in bottega. Seguendo una filosofia a Km0, la qualità della materia e il rispetto dei sapori della tradizione sono al centro della gestione del locale, senza rinunciare però alla creatività. Anche l’ambiente strizza l’occhio alla tradizione: su due piani, suggestivo, con antiche volte e travi a vista. È sempre pienissimo quindi dovrete prenotare per tempo, ma ne vale la pena. Hanno anche una terrazzina esterna su una delle vie in pendenza della città. Provate la strapazzata (o stracciata) al tartufo (tradizionali uova strapazzate al tartufo nero), è da leccarsi i baffi.

Maramao pan e vin
Questo delizioso bistrot ci è stato consigliato dalle nostre host di AirBnb e gliene siamo eternamente grate. Maramao si presenta come un ristorantino con buffet vegetariano di qualità, oltre ad alcuni piatti alla carta. In realtà troverete anche piatti di carne, ma direi che il lato veg è di certo il suo forte. L’ambiente è semplice, con pochi coperti, un’atmosfera tranquilla e un paio di clienti abituali. Potrete optare per una scelta dal menu, ma io vi consiglio di dare un’occhiata ai piatti del giorno esposti dietro il vetro e comporre il vostro piatto personale. Tutto buonissimo, saziante, e saporito. Un’ottima opzione per un pranzo o per una cena veloce.

Antica Salumeria Granieri Amato
Istituzione dello street-food perugino, questo chiosco su piazza Matteotti è la meta imperdibile per chi ama la porchetta. Qui viene preparata secondo la ricetta tradizionale, da ben quattro generazioni: una farcitura con aromi come aglio, pepe, alloro, coriandolo e ginepro, un ‘lavaggio’ al vino rosso e infine una lunga cottura in forno a legna. Gustatevi un panino gourmet seduti ai tavolini sulla piazza e assaporate il sapore dell’Umbria.
Osteria I Birbi
Nel contesto prestigioso delle Scalette di Sant’Ercolano, si è trasferita da fuori città nel 2017 l’Osteria I Birbi. Rispettando le origini dei due proprietari, lui umbro e lei toscana, la cucina propone piatti legati al territorio con alcune incursioni da altre provenienze. Il locale interno è disposto in salette su tre piani, ma i tavoli migliori (stagione permettendo) sono quelli all’esterno, affacciati sulle scalette.
Sandri (dal 1860)
Ha origini svizzere, ma è un pilastro della città. Fondata nel 1861, questa storica pasticceria, confetteria e caffetteria, serve tutte le delizie che si possano immaginare, tra cioccolato, brioche, biscotti di pastafrolla, torte, dolcetti e il famoso torciglione (dolce di pasta di mandorle). Leggenda vuole che “Se entri da Sandri, non ti laurei”. Ma voi probabilmente non siete studenti a Perugia, quindi entrate pure.
Lick
Ahhh, il gelato. È la mia cosa preferita al mondo (triste forse!?), per cui fidatevi del mio giudizio di esperta e provate Lick. I gusti sono particolari ma non forzati o eccessivamente strani, e il gelato è cremoso e sorprendentemente leggero. Io ho provato Cioccolato Fondente con Cannella e Arancia, e Fichi e Mandorle. Ed entrambi mi hanno convinto in pieno. Gelatino da Lick e passeggiata su Corso Cavour vi faranno felici, promesso.

T-Trane
Negozio di vinili e dischi usati, ma anche caffetteria e cocktail bar aperto fino alle 2 di notte. Il T Trane mi ha visto con il sorriso (ubriaco) migliore e ci ha offerto un’ottima serata di musica, chiacchiere e vino. La saletta interna ha più di 40mila titoli tra dischi, libri e cd, mentre i tavoli lato strada sono perfetti per trascorrere lente sere primaverili. Organizzano spesso concerti, mostre e showcase, quindi può valere la pena dare anche un’occhiata al programma.
Il Giardino (solo estivo)
Questo è il tipo di posto dove non vai se non lo sai. Nascosto benissimo oltre una porticina alla fine di una strada chiusa, Il Giardino è un bar/ristorante all’aperto, ricavato in un giardinetto delimitato da una cinta muraria. Noi ci siamo state per un paio di drink post cena: ci hanno accolto tavoli di legno e sedie da esterno, un “palchetto” naturale adatto a concerti, lucine, un chiosco, il cielo stellato e la vista sulle mura di Perugia. L’ambiente è molto particolare e d’effetto, intimo e piacevole. Una piccola chicca!

DOVE FARE SHOPPING A PERUGIA
Edicola 518
Progetto fondato dai giovani artisti perugini della rivista indipendente Emergenze, questa edicola sulle Scalette di Sant’Ercolano è un “chiosco ribelle per gli amanti della bella carta”. Non una semplice edicola ma un bookshop unico in Italia, con una fantastica selezione di magazine indipendenti provenienti da tutto il mondo, libri d’artista, fanzine e autoproduzioni. Loro la definiscono “Quattro metri quadrati di spazio infinito” e io li capisco in pieno. Avrei voluto comprare tutto. Parlare coi ragazzi della loro storia e dei futuri progetti è stata la ciliegina sulla torta.

Umbrò
Difficile da definire, Umbrò è uno spazio enogastronomico e culturale insieme: bar, ristorante, libreria, sala studio, e soprattutto market. Qui potete bere un caffè, ordinare al banco gastronomia uno dei piatti caldi a buffet o scegliere direttamente il taglio di carne da farvi cucinare, oppure potete scendere subito a curiosare nella parte mercato, dove tutti i prodotti in vendita sono rigorosamente di produttori umbri. Occasione perfetta per far scorta di specialità locali.
Viaggiando verso Perugia ascolta: Good Old Days, by Macklemore ft. Kesha
TAPPA 3: GUBBIO
A soli 40 minuti da Perugia, Gubbio può essere tranquillamente visitata in giornata o mezza giornata. Il centro storico è rimasto quasi invariato dal Medioevo e appare come una bellissima macchia di mattoni grigi arroccata sul Monte Ingino, in un susseguirsi di stradine strette, botteghe artigiane, chiesette e palazzi storici. Noi ci siamo perse con piacere per i suoi vicoli, al suono cadenzato della campana che a quanto pare ancora oggi, per tradizione, viene suonata con i piedi dal campanaro.

Fotografate con gli occhi Piazza Grande, perché questa piazza del comune è come una terrazza panoramica sulla valle: un tappeto di mattoni rossi circondato su tre lati da palazzi e aperto su un lato verso l’intera vallata. La vista da qui è splendida, quindi non perdetela.
Se dovesse venirvi una certa fame, vi consiglio di fermarvi ai tavolini di Orto Osteria dalla Terra. Con una cucina che “ha tutto tranne che la carne”, l’Orto è un ristorante che riprende la tradizione eugubina del mangiare insieme, ma la rilegge in chiave vegetariana e sostenibile. Aspettatevi prodotti di qualità e provenienti dalla filiera corta, spesso biologici o biodinamici, e un menu creativo e invitante. Noi abbiamo assaggiato il burger di lenticchie con maionese di rucola, stracchino, cipolle in salamoia di aceto e senape e siamo state rapite dall’abbinamento particolare dei sapori. Il servizio è attento e gentile, la presentazione ottima e i prezzi proporzionati.

Quando avete finito di esplorare il centro storico, optate per un ultimo colpo d’occhio che abbracci l’intera cittadina, e salite (in corsa!) sulle gabbie verdi della funivia del Monte Ingino. 6 minuti per ammirare silenziosamente i tetti rosa-beige della città, prima di rimettervi in macchina verso la prossima tappa.

E se qualcun altro guida al vostro posto, fermatevi da Opificio 43°-12° appena alle porte di Gubbio, locale annesso alla prima e unica distilleria di gin in Umbria. Qui è possibile mangiare, bere i prodotti della distilleria ed osservare la produzione.
Viaggiando verso Gubbio ascolta: Pane in Cassetta, by Gio Evan
TAPPE 4, 5 E 6: ASSISI – SPELLO – TODI
Se non siete in Umbria per motivi religiosi, vi basterà qualche ora per visitare Assisi. Essendo una meta famosa a livello internazionale, qui troverete vere folle di visitatori, insieme a fiumane di pellegrini e credenti. Tra negozi di souvenir e distributori automatici di rosari, l’atmosfera risulta non tanto autentica e più che altro da attrattiva, ma non potete comunque non fare un giretto nella cittadina di pietra rosa chiaro dove tutto ruota intorno a San Francesco.
Ovviamente da non perdere è la Basilica di San Francesco: vi lascerà a bocca aperta, con i suoi due piani decorati da affreschi eccezionali (di Giotto e Cimabue in primis). La basilica superiore vi accoglierà con la sua luminosità accecante e colori pastello, mentre nella basilica inferiore sarete avvolti dalla miriade di affreschi blu e oro sui soffitti bassi.

Lasciando Assisi, si può arrivare a Spello in appena un quarto d’ora. Dovrete farvi una bella salita per giungere al centro storico, ma ne vale la pena. Questo piccolo borghetto è una vera delizia per gli occhi, con le sue stradine ordinate e pendenti, gli atelier d’artista e i negozi enogastronomici. Spello da il suo meglio tra maggio e giugno durante l’Infiorata, quando tappeti e quadri di fiori invadono il centro storico in occasione del Corpus Domini, ma il suo pollice verde è valido tutto l’anno e troverete fiori e piante ad ornare ingressi e facciate delle abitazioni. Troppo carina!

Dalla piccola Spello in un’oretta scarsa si arriva a Todi, un po’ più grandicella e adatta a fermarsi una notte. Negli anni ’90, uno studio dell’Università del Kentucky ha definito Todi la città più vivibile del mondo, per l’equilibrio perfetto tra vita urbana e natura, tradizione e modernità. Non so se sia proprio così, ma a noi è piaciuta tanto, per la tranquillità che si respira e un senso di vita che scorre piacevolmente, tra cittadini che si conoscono e turisti affascinati e rispettosi.

A Todi troverete anche tanti locali carini, adatti a cene tradizionali dove godere dei sapori umbri. La Vineria San Fortunato è in una posizione unica, con una terrazzina esterna proprio a metà della larga scalinata che sale al Tempio di San Fortunato. In questa enoteca troverete tante etichette selezionate della zona, insieme a una cucina locale fatta di piatti di pasta, zuppe, carne e ottimi taglieri di salumi e formaggi. Mangiare un piatto di strangozzi al tartufo con un calice di rosso davanti alla facciata illuminata della chiesa è stata la chiusura perfetta di una lunga giornata. Se invece avete voglia di dolce o di uno spuntino veloce, fermatevi allo storico Bar Pianegiani in Corso Cavour: pasticcini, panini, centrifugati e, a quanto pare, il migliore gelato della città.

Viaggiando verso Todi ascolta: Beige, by Yoke Lore
UMBRIA ON THE ROAD – TAPPA 7: SPOLETO
Spoleto non ci ha fatto innamorare a primo impatto. Me ne avevano parlato tutti benissimo ed è una delle principali attrazioni dell’Umbria, ma mi ci è voluto un po’ per capire il suo fascino. Tutto in questa città sembra rimandare al famoso Festival dei Due Mondi, il festival artistico di danza, musica e pittura che anima la città ogni anno tra giugno e luglio. Se questa da una parte è una bellissima manifestazione, dall’altra sembra che capitando qui in un periodo diverso, la città risulti tutt’altro che viva. Dopo alcune ore di delusione e di passeggiate tra strade assolate e piuttosto vuote, verso sera abbiamo iniziato a vedere Spoleto rianimarsi e l’energia ricominciare a fluire. E alla fine ci è dispiaciuto ripartire.
COSA VEDERE A SPOLETO
Palazzo Collicola, Galleria d’Arte Moderna
Il gioiello architettonico di Palazzo Collicola, ospita il museo di arte visive della città, considerato il più importante museo d’arte contemporanea dell’Umbria. La collezione permanente è un viaggio nell’arte del XX secolo, con le opere del minimalista Sol LeWitt, le sculture mobiles di Alexander Calder, o quelle monumentali di Beverly Pepper. Non è organizzato benissimo devo ammettere, ma, se amate l’arte, una visita al museo arricchirà la vostra giornata a Spoleto.


Piazza del Duomo
Il Duomo è il monumento principale della città e scendere le scale che portano alla chiesa regala un colpo d’occhio notevole. La facciata domina la piazza, con il mosaico dorato colpito dalla luce diversa nei momenti della giornata.

Ponte delle Torri
Il Ponte delle Torri è uno dei simboli di Spoleto, lungo 230m e alto 76. Derivato da un acquedotto romano, si appoggia su 9 possenti piloni e guarda giù sul baratro del torrente Tessino.
Schermi Urbani
Nato come evento natalizio nel 2017, ma ancora oggi in auge, Schermi Urbani è una manifestazione di arte pubblica o street-art, gestita da Palazzo Collicola e che coinvolge una ventina di siti nel centro storico di Spoleto. Pensata come modo per far rivivere i negozi chiusi e abbandonati, questa onda artistica ha vestito edicole e vetrine con opere realizzate da diversi artisti già coinvolti nella scena artistica della città. Le opere sono davvero belle e ti sorprendono mentre passeggi per i vicoli o le piazze – fateci caso!

DOVE MANGIARE E BERE A SPOLETO
Il Biologico
Questo bio market è una sorta di NaturaSi con un piccolo bistrot interno, che propone cucina naturale con prodotti esclusivamente biologici. Anche se si mangia in effetti dentro un supermercato, l’ambiente è tranquillo e accogliente. Il menu varia giornalmente e potrete scegliere tra i vari piatti del giorno per comporre il vostro pasto, servito poi caldo al tavolo o preparato come take-away. Piatti vegetariani, vegani, senza glutine, etnici, pane fatto da loro e pasticceria il più salutare possibile. È un indirizzo carinissimo per un pranzo gustoso ma leggero, con prezzi giusti e servizio molto disponibile.

Osteria del Matto
Questo posticino insolito non è per tutti: qui i clienti devono essere pronti a non avere alcuna voce in capitolo. In questo locale a conduzione famigliare infatti è il cuoco che decide cosa portare in tavola, non c’è alcun menu da cui scegliere e non ci sono ragioni che tengano per i vostri capricci alimentari (a meno che non siate vegetariani o abbiate allergie, in quel caso avvisate prima e saranno lieti di accomodare le richieste). Si mangia all’aperto su romantici tavolini lungo la strada, oppure all’interno tra Pinocchi appesi e trecce d’aglio. L’esperienza è unica e divertente, come un viaggio scapestrato nella cucina tradizionale, accompagnato da un servizio decisamente mattarello.

Wine and Passion
Per un aperitivo o un dopo cena a base di ottimo vino, musica e atmosfera che fa sentire a casa, vi consiglio vivamente di passare al Wine and Passion, sulla Piazza del Mercato. Gestito da una mamma e dalle sue tre sorridenti figlie, è un posto intimo e curato, dove bere bene e chiacchierare. Qui abbiamo bevuto un Sagrantino Passito che ancora mi sogno.
Viaggiando verso Spoleto ascolta: Wish You Were Gay, by Billie Eilish
TAPPA 8: NORCIA – PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI – CASTELLUCCIO DI NORCIA
L’ottava tappa del viaggio ci ha scosso un pochino, lasciandoci dentro un misto di stupore, ammirazione, dolore e tristezza.
Era il 30 ottobre 2016 quando il terremoto di magnitudo 6.5 scosse la Valnerina, e ancora oggi Norcia porta ovunque i segni di questa distruzione. All’ingresso del centro storico, lungo Via della Stazione, hanno trovato dimora provvisoriamente tanti dei commercianti terremotati del centro. Ognuno con il suo casotto di legno, hanno ricostruito qui le loro attività: una cosa piuttosto tenera e commovente. Curiosate e comprate uno dei tanti prodotti tipici, perfetti sia come souvenir sia come sostegno a questi commercianti sfortunati.
Entrando nel centro storico, gli occhi indugiano da un edificio pericolante all’altro, con le impalcature che sostengono le facciate, le macerie della cattedrale ancora totalmente visibili, e le tantissime vetrine chiuse e abbandonate. Si sente la voglia di ricostruire, nelle botteghe di quartiere, nei caffè e nei ristoranti, ma, complice una pioggia torrenziale, lasciamo Norcia con la sensazione di aver visto una città spettrale, e con una certa rabbia perché ancora dopo due anni, qui non sembra arrivare l’aiuto necessario a ripartire. Così diversa da ciò che avrete visto fino a quel momento, Norcia vi richiamerà bruscamente alla realtà. Ma ne vale totalmente la pena.


Lasciata Norcia, è il momento di farsi emozionare nuovamente dal potere della Natura, questa volta tutto in positivo. Guidare attraverso il Parco dei Monti Sibillini è stata un’esperienza da pelle d’oca. Qui l’Umbria si manifesta in tutto il suo splendore e potere naturale, confermando ancora una volta di essere davvero il polmone verde d’Italia. A seconda della stagione in cui andrete, lo spettacolo sarà ogni volta diverso, ma queste infinite distese di verde senape circondate da colline dolci come dune, vi resteranno sempre e comunque impresse nella memoria. Scendete dalla macchina e riempitevi gli occhi di tutto il bello (e le orecchie di tutto il silenzio) che avete intorno.


L’escursione nel Parco dei Monti Sibillini termina con la salita a Castelluccio di Norcia. Già un tempo abitato da soli 150 abitanti, oggi è un insieme di strade completamente disabitate e distrutte dal terremoto. La vista sul parco è spettacolare, ma la tristezza che porta con sé molto difficile da ignorare.
Guidando attraverso il Parco dei Monti Sibiliini ascolta: Samskeyti, by Sigur Ros
TAPPE 9 e 10: BEVAGNA – CASCATA DELLE MARMORE
Rientrando nel cuore dell’Umbria, tra Perugia e Spoleto, troverete l’idilliaco borgo di Bevagna. Come parte dei “borghi più belli d’Italia”, mi ha conquistato immediatamente, con il suo aspetto così bello eppure sincero e introverso. È piccola e raccolta, con stradine ordinate, scorci fioriti e botteghe e negozietti di artigianato locale. Piazza Silvestri è il cuore della cittadina e una delle piazze più belle dell’Umbria, con l’affaccio di ben tre chiese e del rinomato Teatro Torti, visibile con visita guidata.

Per un’esperienza da veri locali, fermatevi a pranzo alla Bottega di Assù, un locale carinissimo quasi in stile parigino, proprio sulla piazza principale. È piccolo e molto intimo, con pochi tavolini tondi all’interno e alcuni tavolini esterni sulla piazza. Le pareti sono tappezzate di locandine di film, vecchie fotografie, libri d’arte e souvenir dal mondo. La musica jazz crea un’atmosfera allegra e le dimensioni dello spazio impongono di essere aperti e conviviali. Si beve bene (ovviamente) e si mangia altrettanto bene, tra proposte di cucina tipica come uova morbide al tartufo di Norcia, prosciutto umbro al coltello, spaghettoni cacio e pepe o taglieri di formaggi con marmellate fatte in casa. Se siete fortunati, come noi, i vostri vicini di tavolo potrebbero essere una dolcissima coppia di 80enni innamorati e chiacchieroni, con una voglia pazza di raccontare la loro storia a due visi giovani.

Da Bevagna, abbiamo deciso di prendere una bella deviazione a sud e di dirigerci alla Cascata delle Marmore, raggiungibile in circa un’ora di viaggio. Anche qui, la bellezza della Natura ci ha proprio lasciato a bocca aperta. Prima di arrivare, assicuratevi che la cascata sia aperta: sorprendentemente, questa non è una cascata naturale, ma un’opera di ingegneria risalente al tempo dei Romani, e i getti d’acqua vengono aperti e chiusi in orari precisi. L’ingresso intero costa 10€ e con l’aggiunta di 1€ si può comprare un utilissimo e necessario poncho impermeabile. Vi bagnerete lo stesso, ma non così irreversibilmente!
Dal Belvedere Inferiore, da cui ammirare la cascata nella sua splendida interezza, si diramano vari percorsi di lunghezze e difficoltà diverse, che portano a punti panoramici differenti. Non sembra neanche di essere in Italia e tra lo scroscio continuo, la nebbiolina umida, la potenza dell’acqua e la vegetazione rigogliosissima, uscirete leggermente storditi da tutta questa bellezza.
Viaggiando verso la Cascata delle Marmore ascolta: Heaven, by The Blaze

UMBRIA ON THE ROAD – TAPPA 11: ORVIETO
Come ultima tappa umbra, abbiamo deciso di esplorare Orvieto. Questa famosissima cittadina sorge su una rupe di lava raffreddata ed è un vivace centro culturale e gastronomico. Il suo centro storico rossastro con le stradine che si inerpicano sul vulcano spento è suggestivo da esplorare, così come è suggestivo scendere nelle sue fondamenta e scoprire l’Orvieto sotterranea.
COSA VEDERE A ORVIETO
Duomo
Il Duomo di Orvieto è la vera star della città. Ed è bellissimo. Le strisce bianche e nere sui lati, la facciata decorata minuziosamente, i mosaici dorati, i bassorilievi e le decorazioni colorate: tutto chiama ad avvicinarsi e guardare da vicino. Un vero gioiellino.


Orvieto Sotterranea
Se avete un’oretta di tempo, vi consiglio di fare la visita guidata di Orvieto Sotterranea. Sotto la superficie di Orvieto infatti si nascondono più di 1200 grotte: un vero labirinto sotterraneo utilizzato fin dai tempi degli Etruschi. La visita è molto interessante ed è un modo particolare per conoscere la storia della città.
DOVE MANGIARE, BERE E FARE SHOPPING A ORVIETO
Febo, Officina del Gusto
Situato su via Gualverio Michelangeli, carinissima via pedonale ricoperta da un tetto di fogliame, Febo si propone come un salotto in pieno centro. Il tuo salotto. Di casa. È un locale accogliente dove appunto sentirsi a casa, bevendo una birra, sfogliando una rivista, mangiando un’insalata o facendo colazione. Un bistrot moderno adatto a ogni momento della giornata.

Cantina Foresi
Proprio davanti al Duomo, questa cantina dall’ambiente rustico e semplice è perfetta per degustare vini locali accompagnati da taglieri di salumi e formaggi.
Grotte del Funaro
La location è il vero punto forte di questo ristorante, che è situato nel cuore della rupe di Orvieto, occupando una grotta etrusca poi diventata laboratorio di funi (da qui il nome). Sviluppato su più livelli, l’ambiente è davvero particolare e decisamente orvietano. La cucina serve piatti tradizionali ma anche pizze cotte in forno a legna.

Ciclostile
La piccola bottega Ciclostile nasce dall’unione di tre amici e dei loro diversi talenti: arte, bici e moda. Lo spazio è da una parte ciclofficina, per noleggio, riparazione e vendita bici, e dall’altra negozio, con una selezione di vestiti e accessori handmade, nonché carinissime illustrazioni e stampe. Troverete sicuramente qualcosa da portare con voi.

Viaggiando verso Orvieto ascolta: Chateau, by Angus & Julia Stone
TAPPE 12 E 13: BOMARZO – BAGNOREGIO
Da Orvieto, il piano originale del nostro viaggio prevedeva che tornassimo a nord, verso Milano. Ma il bello di muoversi in macchina senza nessuna prenotazione o piano fisso, è poter improvvisare. Abbiamo realizzato di non essere troppo distanti da Bomarzo, in provincia di Viterbo (Lazio), sede del fantasioso Parco dei Mostri. Dopo averne parlato anche con il nostro host AirBnb di Orvieto (un artista/storico/archeologo/scrittore/e quant’altro), abbiamo quindi deciso di tornare a sud, a circa 40min da Orvieto, e visitare il parco.
Il Parco dei Mostri, o Sacro Bosco, è un parco naturale e monumentale, disseminato da sculture raffiguranti mostri e animali mitologici. Risale alla metà del 1500, quando il principe Pier Francesco Orsini lo fece costruire in onore della moglie Giulia Farnese, ed è denso di significati simbolici e allegorici molti dei quali ancora sconosciuti. Passeggiate nel verde di questo luogo strano e affascinante, e lasciate che la vostra mente giochi con le sculture nascoste a ogni angolo. Non perdete la Casa Pendente, in assoluto la mia preferita: proverete un certo smarrimento a stare al suo interno, dove i pavimenti non sono perpendicolari ai muri.


Tornando verso nord, direzione Cortona, ci siamo fermate a dare un’occhiata anche alla tanto amata Civita di Bagnoregio. Questa minuscola cittadina si trova sospesa su un colle di tufo fra i due profondissimi burroni del Rio Chiaro e del Rio Torbido, ed è raggiungibile soltanto attraverso un lungo ponte pedonale sospeso. A mezz’aria e quasi irreale a vedersi, Civita di Bagnoregio è anche chiamata la città che muore, per la continua lenta erosione delle rocce su cui poggia – il che non fa altro che aumentarne il fascino.
Sappiate che vi ci vorrà di più a raggiungere la città che a visitarla (i parcheggi sono abbastanza distanti e il ponte pedonale molto lungo) e dovrete ovviamente pagare per vederla. Per noi è stato più suggestivo vederla da lontano e ammirare l’incredibile vallata circostante, mentre purtroppo il borghetto è di per sé una vera e propria attrazione turistica e ha ormai molto poco di autentico.

Viaggiando verso Bomarzo ascolta: I Will Wait, by Mumford & Sons
UMBRIA ON THE ROAD – TAPPA 14: CORTONA
Se avete spezzato il viaggio all’andata, sarà buona idea spezzarlo anche al ritorno, questa volta magari fermandovi per la notte. Noi abbiamo deciso di approfittarne e vedere quel gioiellino toscano di Cortona, ed è risultata la fine perfetta di un bellissimo viaggio.

Il centro storico è bello di una bellezza composta, eppure vivace e accogliente come richiede il buono spirito toscano. Passeggiate tra i suoi borghi, curiosate nelle boutique di lusso e nei negozietti vintage, sedetevi sulla scalinata del Palazzo Comunale in Piazza della Repubblica, e ovviamente mangiate tutte le delizie locali che potete. Un’ultima scorpacciata di cucina del centro Italia prima di tornare al nord.

Fufluns è perfetto per una cenetta tipica in un ambiente semplice e con un buon rapporto qualità-prezzo. È un ristorante-pizzeria, ma, nonostante questo, la cucina è ottima. Tra gli antipasti ci sono deliziosi crostini e bruschette, mentre tra i primi troverete piatti tipici come i pici all’aglione ma anche rivisitazioni tradizionali come la pasta di mirtilli al ragù bianco con finocchietto, uvetta e pinoli. Ovviamente non mancano poi i piatti di carne, e se volete finire la cena come si deve, regalatevi un buon bicchierino di vin santo con cantucci.
Un altro posticino tipico è invece la Taverna Pane e Vino, ristorante ricavato nelle cantine di un palazzo del ‘300.
Viaggiando verso Cortona ascolta: Rastaman Live Up, by Bob Marley & The Wailers

Spero di avervi fatto venire voglia di scoprire la bella Umbria on the road! Se siete alla ricerca di altri spunti di viaggio, date un’occhiata qui. Mentre se preferite le gite fuori porta, abbiamo tante proposte qui!