La vita di quartiere è la dimensione di cui abbiamo bisogno per sentirci connessi, anche e soprattutto in una grande città come Milano. Il proprio quartiere si vive in modo talmente viscerale ed esclusivo che a volte ci si dimentica che quel mondo, con i suoi angoli nascosti, i personaggi buffi e le “leggende”, non è immediatamente visibile a chiunque. A ciò vorremmo porre rimedio partendo da Dergano, quartiere della periferia settentrionale di Milano che, da ex borgo rurale disseminato di campi e cascine, mantiene viva ancora oggi la sua profonda anima di paese. Tutto ciò pur vivendo continue trasformazioni e interventi pubblici, atti a renderlo sempre più fruibile, vivace e bello da vivere. Siete pronti? Vi portiamo alla scoperta di cosa fare, dove mangiare e cosa visitare in una giornata a Dergano.
UNA GIORNATA A DERGANO ALLA SCOPERTA DEL QUARTIERE
Se la Basilicata può vantare di essere bagnata da due mari, Dergano risponde con ben due stazioni metropolitane di pertinenza: Maciachini e l’omonima Dergano, entrambe sulla linea gialla. I suoi confini si fondono (e confondono) spesso con il contiguo quartiere della Bovisa, con la quale condivide il fascino post-industriale di ex stabilimenti, poi riconvertiti a centri culturali, edifici di design, spazi di co-working e poli universitari.
Nato come comune indipendente nella seconda metà del ‘700, Dergano entra a far parte di Milano per la prima volta sotto il governo napoleonico. Gli austriaci successivamente ci ripensano e Derghén torna indipendente fino al 1923, quando diventa, insieme ad Affori, il quartiere milanese che conosciamo oggi.
UNA GIORNATA A DERGANO: DOVE MANGIARE
LA COLAZIONE E IL PRANZO
Laddove sorgevano le industrie, ora sorgono gli uffici. Anche per questo, le attività ristorative del quartiere si sono sviluppate in modo che i suoi abitanti possano trovare con facilità una buona colazione e un buon pranzo. Ecco, per voi, la carrellata dei nostri preferiti.
ANTICA BOTTEGA DEL CAFFÈ
L’Antica Bottega del Caffè si trova nel centro di Dergano, nella piazza che porta il suo nome. È un piccolo locale curato nei dettagli: la sua vetrina è sempre al passo con ogni festività, sfoggiando un’ampia scelta di cioccolatini, mieli, biscotti, tè, tisane, creme spalmabili e caramelle, da comprare per sé o in versione idea regalo. Agli amanti del caffè segnaliamo che l’antica bottega è anche torrefazione: il profumo del caffè appena tostato vi inonderà nel momento in cui varcherete la soglia del locale. L’altra buona notizia è che è possibile acquistare le miscele di caffè (decaffeinato incluso!) per gustarvi un ottimo caffè a casa, quando la nostalgia di Dergano vi coglierà in maniera del tutto inaspettata.

Dove: Piazza Dergano, 3. Chiusura: aperto tutti i giorni.
DA CRI
Qualora foste indecisi se iniziare la giornata con dolce o salato, la panetteria e pasticceria di quartiere Da Cri vi leva dall’impiccio. Croissant, biscotti, torte, pasticcini ma anche focacce, salatini (buonissimi gli olandesi!) e pizzette. Il rischio più comune è che la scelta tra dolce e salato si trasformi più semplicemente in una combo.
Dove: Piazza Dergano, 3. Chiusura: domenica pomeriggio.
^PRIMA DI PROSEGUIRE: PIAZZA DERGANO
La prima piazza milanese interessata dal progetto di urbanistica tattica “Piazza Aperta” che, nel 2018, ha incrementato l’area pedonale, arricchendola di panchine, fioriere, vernice decorativa e tavoli da ping pong. I lavori di riqualificazione sono stati riavviati a novembre 2020 al fine di sopraelevare la piazza e le vie circostanti a quota marciapiedi, sostituire la pavimentazione con cubetti in pietra e proteggere le nuove strade con alberature in aiuola e dissuasori tipo “parigine”. La prima parte dei lavori si conclude ad Aprile, ma per vedere la nuova veste di Dergano occorrerà attendere ancora qualche mese.
MAMUSCA
Per una colazione o una pausa pranzo al volo, non possiamo non citare il caffè bistrot e libreria Mamusca, in via Davanzati. I due soci, Francesca e Fabrizio, hanno reso questo luogo perfetto anche nell’imperfezione, con mobili di recupero e un’atmosfera familiare e calda che da sola vale la visita. Il Mamusca è molto più di un bistrot/libreria specializzata in fumetti, Albi Illustrati, Graphic Novel e giochi per tutte le età. Da oltre 7 anni, qui si organizzano laboratori e workshop di ogni genere (dal disegno alla scrittura creativa, passando per lo storytelling in inglese e l’uncinetto), aperitivi musicali e feste per bambini. Sfiziosità del locale? Sicuramente gli oltre 15 diversi tramezzini doppia farcitura che portano il nome delle principali vie del quartiere, serviti con insalata e patatine (anche da asporto).
*MAMMA APPROVED: da mamma che ha vissuto i normali momenti di smarrimento preparto, prima, e il timore di un ritorno alla vita sociale, poi, non posso che includere il Mamusca tra i miei posti del cuore. In primis, per gli immancabili incontri del venerdì mattina (alcuni dei quali trasferiti online in tempi di pandemia), organizzati sia per discutere con diversi specialisti di zona, sia per far incontrare e chiacchierare le future e neo mamusche in un posto sicuro e accogliente. Inoltre, il locale è un posto perfetto per provare nuovamente l’ebbrezza di potersi rilassare con gli amici, mentre i propri figli giocano serenamente nella saletta adiacente a vista. Dalla pandemia è infine nata la bellissima iniziativa Fuori i Libri!, grazie alla quale Francesca Rendano, insieme alla sua libreria ambulante su due ruote, ha girato il quartiere (e non solo) per intrattenere, con la lettura ad alta voce, piccoli gruppi di bambini di tutte le età, nei cortili interni e nei parchi, con un’attenzione costante alla distanza e alla sicurezza.

Dove: Via Bernardo Davanzati, 2. Chiusura: domenica.
TRATTORIA MANFREDI AMILCARE
Una nota a parte la riserviamo a via Imbonati, una delle vie più conosciute di Milano per il suo carattere multiculturale, nella quale proposte culinarie etniche di ogni genere coesistono insieme a storiche trattorie milanesi. Manfredi Amilcare è un’autentica trattoria anni ’70 – rarissimo trovarne uguali oggi a Milano. I proprietari sono gli stessi, gli arredi sono gli stessi, il conto è (quasi) lo stesso, il menù battuto a macchina è lo stesso, ma soprattutto il bollito in salsa verde e la cotoletta alla milanese sono gli stessi, e sono buonissimi.
Dove: Via Carlo Imbonati, 11. Chiusura: domenica.
LILE IN CUCINA
Una delle realtà recenti che ci ha convinti di più. Sarà l’accoglienza amichevole di Ilenia (Lile) e Tommaso, oppure l’arredamento dai toni chiari, minimale ma confortevole, che ti invita a entrare. Una bella realtà familiare, dove la creatività della nuova generazione incontra la tradizione della signora Gina, mamma di Lile. Il risultato è una cucina di piatti tradizionali, come le polpette al sugo, le zuppe o la parmigiana di melanzane, ma rivisitati con gusto. Agli amanti del dolce segnaliamo sicuramente le brioches farcite al momento per la colazione e le spaziali torte di frolla della signora Gina – valide in ogni momento della giornata.
Dove: Piazzale Carlo Maciachini, 18. Chiusura: sabato e domenica.
L’APERITIVO
IL ROB DE MATT
Tra le numerose pagine “sociali” e di partecipazione attiva e solidale alla vita di Dergano spicca il Rob de Matt: ristorante e bistrot attento ai temi di stagionalità e filiera corta dei produttori, nonché associazione promotrice dell’inclusione lavorativa di persone con storie di marginalità. Nato in via Butti, all’interno della sede dell’Amico Charly Onlus, il Rob de Matt si sviluppa in due grandi sale interne più un bellissimo giardino esterno con tanto di orto. Con l’arrivo della bella stagione è sempre un’ottima soluzione per un buon aperitivo con vini locali e birre provenienti da laboratori artigianali milanesi, accompagnati da taglieri e piatti che uniscono cucina italiana ed etnica. In tempi di pandemia, in collaborazione con la Gastronomia Sociale, si sono organizzati per il delivery solidale, l’asporto, nonché voucher spesa e degustazione spendibili anche come idee regalo.

Dove: via Enrico Annibale Butti, 18. Chiusura: lunedì.
LA RIBALTA
Al confine nord del quartiere, in via Cevedale, sorge dal 2015 il Birrificio La Ribalta. Dall’idea del mastro birraio Alessandro Meco nascono birre artigianali per tutti i gusti: oltre quindici proposte tra birre classiche, particolari, da invecchiamento e stagionali (come la famosa birra alle castagne). Peculiare l’impianto a vista sul dehors estivo che ha ospitato, negli anni, eventi musicali e artistici, incontri con i birrai, serate di degustazione, cinema all’aperto e visite guidate all’impianto. La loro cucina è sempre attenta alla stagionalità dei prodotti e studiata per essere abbinata al meglio alle birre proposte. Il birramisù, per noi, resta il modo migliore per concludere il vostro pasto.
Dove: Via Cevedale, 3. Chiusura: aperto tutti i giorni.
^PRIMA DI PROSEGUIRE:
- MURALES CHAPEAU
Prima di raggiungere il Rob de Matt, buttate l’occhio sul muro esterno che circonda il giardino, dove fa bella mostra di sé il murales Chapeau, realizzato dall’artista romana Gio Pistone nel 2020 in occasione del Festival d’illustrazione Flowering Dergano. L’opera riporta la frase del celebre regista Ermanno Olmi “Ogni volta che vedo un mandorlo in fiore mi tolgo il cappello”, ed è un tripudio di lettere, colori, piante e animali che risaltano su un intenso fondale nero.

- ILLUMINA-MI
Futuro e Speranza: questi i temi sviluppati dai cittadini derganesi e della Bovisa in risposta alla pandemia. Oltre 200 parole in sequenza continua che illuminano ogni giorno all’imbrunire La Ribalta e Villa Hanau (sede del Municipio 9, in via Guerzoni). Le due installazioni al led sono state inaugurate a fine 2020 ma non è certo fin quando saranno disponibili. Motivo in più per vedere Dergano il prima possibile!
NUOVO ARMENIA
L’avrete intuito, ma ci piace ripeterlo: Dergano è il quartiere della solidarietà e dell’inclusione sociale. In un anno decisamente complicato come il 2020, la nascita del Nuovo Cinema Armenia ha allietato le giornate estive di tutto il quartiere (e non solo). Da un ingresso quasi nascosto, a fianco del parco Nicolò Savarino in via Livigno, inizia un breve tratto in ghiaia che costeggia diverse sedie e un proiettore. Qui, fintanto che il tempo lo permette, si proiettano film in lingua originale (con sottotitoli in italiano) provenienti dai paesi d’origine delle comunità straniere residenti a Milano. La programmazione è rigorosamente “al buio” e ogni proiezione è una sorpresa per gli avventori.
In fondo al vialetto sorge un giardino con grandi tavoli, sedie e un bar all’aperto, allestito alle spalle di quelle che erano un tempo le stalle di Villa Hanau nel periodo in cui era adibita a residenza di campagna dell’omonima famiglia di industriali. L’atmosfera creata da alcune catene di luci appese stile sagra di paese, il tramonto alle spalle e una selezione di vini e birre locali l’hanno reso uno dei nostri posti del cuore per rilassarsi, chiacchierare e godere delle serate estive. L’accesso al bar, alle proiezioni e agli eventi richiede un tesseramento simbolico di 3 euro che si fa direttamente in loco la prima volta, valido per un anno solare.

Dove: Via Livigno, 9. Chiusura: prossima apertura stagionale.
LA CENA
LATTERIA MAFFUCCI
Arredamento retrò, pochi coperti, tovaglie a quadri e un’atmosfera informale e attenta, che sa di casa. Merito di Silvio e Nunzia, che combinano le loro origini sarde e campane nei piatti della Latteria Maffucci, organizzati in un ricco menù degustazione che difficilmente delude o lascia affamati. Vino in bottiglia, dolce, caffè e mirto della casa inclusi! La prenotazione è sempre consigliata, anche per sapere quale menù andrà in scena, tra quello di terra (con un meraviglioso porcetto sardo) e quello di mare (strepitose le orecchiette fresche con vongole e asparagi di mare, così come il pesce alla griglia).
I piatti sono abbondanti – una rarità ormai – e gli ingredienti usati sono freschissimi (la domenica e il lunedì non effettuano servizio proprio perché il mercato ittico è chiuso!). Abbiamo provato per voi anche la formula delivery organizzata in tempi di pandemia, che propone una selezione di piatti e un prezzo inferiore, e ne siamo rimasti altrettanto soddisfatti. Consegnano solo in zona, mentre l’asporto è sempre possibile.

Dove: Via Privata Angiolo Maffucci, 24. Chiusura: domenica e lunedì sera.
ARAGOSTA D’ORO
Come potrete intuire, Aragosta d’Oro è un ristorante specializzato in cucina di pesce, dai primi con pasta fresca fatta in casa, ai secondi alla griglia, passando per i crudi con ricci di mare e ostriche. Il pesce è freschissimo, e si sente. La formula che preferiamo – e con la quale personalmente iniziamo e concludiamo soddisfatti la cena – è il giro di antipasti di pesce. I piatti proposti variano in base alla stagionalità degli ingredienti, sia del pesce che delle verdure e della frutta che lo accompagnano. Si tratta generalmente di oltre dieci portate, con le quali è possibile gustare una varietà di accostamenti tradizionali e sperimentali di pesce, sia crudo che cotto. L’atmosfera apparentemente formale è smorzata dall’estrema gentilezza e cordialità del personale in sala, molto attento e competente nel consigliare e illustrare le proposte culinarie.
La degustazione degli antipasti (insieme al resto del menù) è disponibile anche per l’asporto e la consegna a domicilio, con un numero di portate ridotto.
Dove: Via Don Giovanni Verità, 19. Chiusura: aperto tutti i giorni.
COSA FARE E COSA VEDERE IN UNA GIORNATA A DERGANO
PARCO EX ARMENIA FILMS
Un piccolo parco, al confine nord del quartiere, precisamente in via Baldinucci, racconta un tassello importante della storia cinematografica del nostro paese. Qui, dalla Società Anonima Milano Films, nasceva nel 1911 l’Armenia Films, uno dei primi teatri di posa italiani, dove è stato prodotto nientepopodimenoche il primo lungometraggio muto italiano, “L’Inferno”, ispirato alla prima cantica della Divina Commedia. Il nome della casa cinematografica richiama le origini armene del suo fondatore, Johannes H. Zilelian, che finanziò anche una serie cinematografica denominata proprio “Armenia”.
Oggi, a testimonianza di questo pezzo di storia, sono rimasti solamente l’iscrizione “Armenia Films” all’ingresso ed il muro di cinta, totalmente riqualificato nel 2012 dagli stessi abitanti del quartiere con un murales nominato “Territorizzontali: 32 metri di collettività”. Soffermatevi ad osservare questo tributo alla storia del cinema milanese, poi godetevi la quiete del piccolo parco, all’interno del quale troverete ad attendervi un piccolo stagno popolato di tartarughe.

Dove: Via Filippo Baldinucci, 35.
MUSEO COLLEZIONE BRANCA
Nella zona diametralmente opposta, in Viale Jenner, c’è uno dei tratti di circonvallazione più trafficati della città che nasconde (letteralmente) nel sottosuolo le oltre 500 botti destinate alla maturazione di Fernet-Banca e del brandy Stravecchio. Il Museo Branca (Collezione Branca) nasce nel 2009 all’interno della stessa fabbrica del famoso amaro, per volontà della famiglia Branca, fiera di rendere pubblico il ciclo produttivo, la cantina, le campagne pubblicitarie, nonché la ricostruzione certosina di tutti i diversi reparti che costituivano storicamente il complesso industriale. Noi vi consigliamo vivamente di prenotare (non appena sarà nuovamente possibile) la visita guidata gratuita, dove il signor Marco vi guiderà con passione e competenza alla scoperta di una storia lunga quasi 200 anni.
Dove: Via Resegone, 2.
LE TRE CIMINIERE
Tre ciminiere, di cui due ancora attive, testimoniano le origini industriali del quartiere. La ciminiera in mattoni rossi dell’ex ditta farmaceutica Carlo Erba si trova in via Benigno Crespi, in contrasto con i nuovi e moderni complessi aziendali e commerciali dell’adiacente Maciachini Center. Poco lontano, in via Bovio, sorge la ciminiera della fabbrica di cioccolatini Zaini, sede ancora attiva per la produzione di caramelle (la produzione di cioccolato è stata spostata a Senago).
La storia della fabbrica Zaini non è interessante solamente perché stiamo parlando di cioccolato, ma anche perché è un bellissimo esempio di imprenditoria tutta al femminile. Alla morte del fondatore Luigi Zaini, nel 1938, la sua seconda moglie Olga Torri subentra brillantemente nella gestione dell’attività (nella quale lavorano principalmente donne). Quando nel 1943 i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale distruggono la fabbrica, Olga Torri incarica i suoi stessi operai della ricostruzione, così da non far perdere loro lavoro e stipendio. E il famoso cioccolato Emilia? Prende il nome della tata dei suoi quattro figli, che Olga ha voluto omaggiare per il suo prezioso aiuto.
L’ultima ciminiera appartiene alla sopracitata fabbrica, la Fernet Branca. È decorata con il murale più alto d’Italia (nonchè uno dei più alti d’Europa), con illustrazioni che richiamano l’alchimia delle 27 erbe caratterizzanti il famoso amaro. Suggestivo.

Dove: via Benigno Crespi, via Bovio, via Resegone.
EX OSPEDALE BASSI E PARCO DI VIA LIVIGNO
Quello che oggi è un bel parco, con aree cani, giochi per bambini e persino una storica giostra di cavalli (croce e delizia di noi genitori), fino al 1970 era il giardino dell’ospedale Bassi, noto anche come l’Ospedale degli Infettivi. Vi sorgono ancora oggi le sei palazzine in stile Liberty costruite per curare, ben distanziati tra loro, i malati di vaiolo, morbillo, difterite, scarlattina, tifo e altre malattie non riconosciute, a seguito dell’epidemia di vaiolo del 1893. Il fascino di questo luogo risiede proprio nell’alternarsi di padiglioni diroccati e altri rimessi a nuovo per ospitare alcune attività sanitarie, la sede della polizia locale e la sede del consiglio di zona. L’alto muro di cinta, pensato per garantire la giusta separazione con la città circostante, è visibile ancora oggi.

Dove: via Livigno.
LE BOTTEGHE DI DERGANO
CERAMICHE PUZZO
Entrando in questo laboratorio di ceramiche, fondato nel 1976 da Michele e Liliana e gestito oggi insieme ai figli Stefano e Rizzardo, ci si ritrova circondati di creazioni di ogni genere. Iconiche le riproduzioni dei giocatori in ceramica realizzati come i famosi omini del subbuteo e i carrarmati del Risiko. Ma non limitatevi a ciò che trovate esposto: i ragazzi sono pronti ad ascoltare e realizzare praticamente ogni vostra idea, con estrema disponibilità e competenza. Si occupano anche di restauri e lezioni di tornio.

Dove: Via Caianello, 1 ang. via Guerzoni 39. Chiusura: domenica.
OPELLA
Della vecchia bottega di frutta e verdura è rimasta solo l’insegna. In via Guerzoni sorge ora Opella, un bellissimo laboratorio con vetrina su strada, dove Liliana e Cristina creano i loro gioielli o “piccole opere” (dal nome latino del brand). Due passioni forti, supportate da lunghi anni di studio, si fondono: Cristina ama sperimentare con la carta, Liliana con vetro, alluminio, acciaio e altri metalli. Nascono così i loro gioielli, realizzati con un innovativo tessuto di carta e con preziose carte giapponesi, alluminio e vetro soffiato di Murano. Noi vi consigliamo almeno una visita per farvi consigliare e toccare con mano le loro leggerissime creazioni. Ma se vi abbiamo già incuriosito, potete iniziare a dare un’occhiata al loro e-commerce qui.

Dove: Via Guerzoni, 39. Chiusura: domenica.
SARTORIA SPORTIVA CALCIO RETRO’
Una macchina da cucire, foto di vecchie glorie del calcio, libri sulla storia di squadre e divise sportive e alcune magliette appese: questo è ciò che troverete entrando nella magica bottega di Paolo, nata oltre sei anni fa nel cuore di Dergano. Ma dietro c’è molto, molto di più. Una bella storia nasce sempre dalla passione: quella per la sartoria, tramandata dalla nonna, e quella per il calcio, nata quando Paolo era piccolissimo. Passione che Paolo riuscirebbe a trasmettere anche a chi il calcio non l’ha mai seguito, a suon di aneddoti, racconti storici e collegamenti temporali incredibili tra squadre, giocatori, vittorie leggendarie e ricordi.
L’idea alla base di questo progetto è regalare ai propri clienti la possibilità di poter indossare la maglia dei propri sogni, esattamente come la si è immaginata e desiderata, unica in ogni dettaglio. Le magliette sono realizzate in cotone e, dal momento della progettazione, ci vogliono circa 20-25 giorni perché siano pronte. Inutile dirlo: l’attesa è senza dubbio ripagata. Personalmente, ho acquistato più volte un buono regalo alla Sartoria Sportiva e, ogni volta, sono stata ringraziata non solamente per l’unicità del prodotto finito, ma anche per l’esperienza che si vive entrando, anche solo per mezz’oretta, nell’affascinante mondo di Paolo e della sua Sartoria Sportiva.

Dove: Via Ignazio Ciaia, 6. Chiusura: domenica.
SCHENCK
Schenck è una vera e propria coccola per chi ama combinare gli accessori e i filati di alta qualità. La fondatrice Stephanie Schenck è una designer di Berlino, che dal 2014 ha deciso di trasferire sui tessuti stampati i suoi disegni creativi, dipinti a mano ed elaborati a computer. Nascono così le sue originali collezioni di foulard, sciarpe, mascherine e twillys, in seta, cotone, lana e cachemire. Personalmente, passerei ore anche solo a guardare questi pregiati tessuti fluttuare virtualmente sul suo e-commerce. Nonostante la produzione sia completamente in mano ad abilissimi stampatori artigianali a Como, potrete trovare il piccolo negozio di Stephanie proprio a Dergano, in via Caianello 2.

Dove: Via Caianello, 2. Chiusura: domenica e lunedì.
Speriamo che questa giornata a Dergano insieme a noi vi sia piaciuta e che abbiate scoperto qualcosa in più su questo splendido quartiere. Per continuare a esplorare Milano, spulciate le nostre sezioni dedicate alle cose da fare in città e agli itinerari.