Sono sempre intorno a noi, eppure scommettiamo che non tutti li conoscono. Sono i palazzi che ogni giorno vegliano su di noi osservandoci attenti dall’alto, ma a cui noi non prestiamo l’attenzione che meritano. Ecco qui cinque palazzi di Milano, palazzi storici a cui magari, fino ad ora, non abbiamo fatto caso!

A Milano, ma non solo, siamo circondati da tanta bellezza a volte sottovalutata o solamente trascurata. Questi palazzi, oltre a essere belli, hanno quel qualcosa in più per essere ricordato. Alcuni sono stati dimora di grandi personaggi, altri sono importanti anche solo per chi ha partecipato alla loro nascita o altri ancora sono preziosi e “basta”. Ecco il nostro articolo, per iniziare ad “aprire gli occhi”!

5 PALAZZI DI MILANO DA VEDERE

Palazzo Meroni – Corso di P.ta Romana 2 (Missori) 

Occupando l’intero isolato tra Corso di Porta Romana e Corso Italia, Palazzo Meroni catturerà sicuramente la vostra attenzione in Piazza Missori. A questo monumentale palazzo piacciono molto le vie di mezzo nel vero senso della parola. Infatti, oltre a occupare un biforcamento tra due delle principali vie di Milano, racchiude ben due stili: lo sfarzoso Rococò e il floreale Liberty. Palazzo Meroni nasce tra 1914 e il 1924 dalla collaborazione del geometra Carlo Tenca e dell’architetto Cesare Penati. Se lo osservate bene vi ricorderà il “ferro da stiro” che separa le streets newyorkesi, ma allo stesso tempo la cupola vi riporterà in una rue parigina. Il palazzo, adibito oggi ad abitazioni, negozi ed uffici, non è visitabile, ma non è di certo una scusa (anzi) per non far caso alla sua bellezza da ogni angolo.

palazzi di Milano: Palazzo Meroni
Palazzi di Milano: Palazzo Meroni – © Carlotta Agarla

Palazzo della Veneranda o dell’Orologio – Piazza del Duomo (Duomo)

In Piazza Duomo, precisamente nell’angolo di Via Vittorio Emanuele, il Palazzo della Veneranda Fabbrica non solo osserva noi dall’alto, ma scruta attentamente anche la Cattedrale che s’innalza davanti a esso. Infatti Gian Galeazzo Visconti commissiona la costruzione di questo edificio nel 1387, per presiedere alla costruzione del Duomo. Diventa così da quel momento in poi la sede per i lavori di manutenzione e conservazione della Cattedrale. Il cantiere, detto “Cassina”, fu poi sostituito dalla costruzione del palazzo che vediamo noi oggi, progettato tra il 1841 e il 1853 su progetto dall’architetto Pietro Pestagalli e ripreso dal ’66 dal figlio Giuseppe. Come un genitore con i suoi figli, il Palazzo della Veneranda veglia fin dalla nascita il simbolo di Milano.

Palazzo della Veneranda Fabbrica del Duomo
Palazzo della Veneranda Fabbrica del Duomo – © Carlotta Agarla

Ora veniamo a noi. Spesso alziamo gli occhi al cielo per scrutare la Madonnina, ma se voltassimo lo sguardo dalla parte opposta noteremmo un dettaglio posto in cima all’edificio al termine dei lavori nel 1866. Realizzato da Giuseppe Vandoni, l’orologio di Palazzo della Veneranda (detto anche Palazzo dell’Orologio), in principio meccanico e successivamente elettrico, è “scortato” da due dame raffiguranti il Giorno e la Notte. La prima è una donna che si copre il viso per la luce del sole, mentre la seconda rappresenta una donna assonnata. Potrete godervi ogni dettaglio di questo orologio salendo sulle Terrazze del Duomo, per averlo direttamente davanti ai vostri occhi!

L'Orologio della Veneranda
L’Orologio della Veneranda visto dalle Terrazze del Duomo – © Carlotta Agarla

Villa Romeo Faccanoni – Via Buonarotti 48 (Buonarotti)

Per chi è sempre alla ricerca del fiabesco Liberty a Milano, potrà trovarne uno splendido esempio a Buonarotti con la Villa Romeo Faccanoni. Il borghese Luigi Faccanoni commissionò la costruzione della Villa tra il 1912 e il 1914, che passò poi nelle mani dell’imprenditore Nicola Romeo (Alfa Romeo vi dice nulla?) nel 1919. Villa Romeo Faccanoni rappresenta uno dei palazzi più importanti dell’architetto Giuseppe Sommaruga, insieme alla Palazzina Galimberti e alla palazzina Salmoiraghi. Sia l’interno sia l’esterno della dimora si contraddistinguono per una grande varietà di elementi, come il ferro battuto della ditta Mazzuccotelli.

Palazzi di Milano: Villa Romeo Faccanoni
Facciata di Villa Romeo Faccanoni – © Carlotta Agarla

In particolare, Villa Romeo Faccanoni possiede un dettaglio che difficilmente passa inosservato. Infatti, la facciata verso il giardino è caratterizzata da due statue portate qui nel 1914 da Palazzo Castiglioni su Corso Venezia, perchè giudicate troppo scandalose. Si tratta di due figure femminili che con nonchalance mostrano il loro lato migliore! Tra il 1938 e 1940 Villa Romeo Faccanoni venne ampliata su progetto di Gio Ponti per essere adibita, ancora oggi, a clinica privata. L’intento dell’architetto era quello di realizzare un edificio il più lontano possibile dall’aspetto di un ospedale per mettere a proprio agio il paziente.

Le statue di Villa Romeo Faccanoni
Le statue “sfacciate” di Villa Romeo Faccanoni – © Carlotta Agarla

Palazzi di Milano: Palazzo Sola Busca o “Ca’ dell’ureggia” – via Gabrio Serbelloni 10 (Palestro)

A Palestro il Palazzo Sola Busca non si fa certo intimidire dalla concorrenza dei suoi vicini. Ci troviamo, infatti, nel “quartiere dei palazzi” per eccellenza (come l’imperdibile Villa Necchi Campiglio). Dal sapore Liberty, questo edificio signorile fu realizzato tra il 1924 e il 1927 su progetto di Aldo Andreani. Con la sua imponente forma poligonale, si sviluppa su otto piani e possiede due ingressi: quello principale al lato dell’edificio e uno secondario posto all’angolo della strada. Osservando la parte inferiore, Casa Sola Busca si presenta monumentale e ricca di decori, soprattutto alle finestre, con lesene e cornici. La parte superiore, invece, è di color rosato e più lineare. È e leggermente arrettrata rispetto al perimetro, che culmina nell’angolo con una copertura a terrazza.

Palazzi di Milano: Casa Sola Busca
Casa Sola Busca – © Carlotta Agarla

Palazzo Sola Busca prende il nome dai coniugi Andrea Sola Cabiati e Antonietta Busca che lo ereditarono. L’edificio è anche conosciuto come la “Casa dell’Oreggia” per il citofono a forma di orecchio che decora il portone principale. Si tratta di un orecchio incastonato nella muratura con tanto di padiglione contornato da ciocche esterne di un ipotetico ascoltatore. Lo scultore milanese Adolfo Wildt, volendo dare forma allo strumento per ascoltare, realizzò il primo citofono della città di Milano. La sua funzione era all’epoca di fare da tramite tra il custode del palazzo e i visitatori, mentre oggi cattura solo tanta curiosità.

L'Oreja di Casa Sola Busca
L’ “Oreja”, il citofono di Casa Sola Busca – © Carlotta Agarla

Palazzina Appiani – Viale G.Byron 2 (Parco Sempione)

Dopo un pranzo, una visita a questi musei, o nel bel mezzo di una faticosa corsetta, a Parco Sempione sarete sicuramente passati davanti alla Palazzina Appiani. Questa villetta nasconde in sè una storia molto interessante, che coinvolge uno dei personaggi più rilevanti per la storia internazionale e meneghina. È lui o non è lui? Mesdames e Messieurs: Napoleone!

Palazzi di Milano: Palazzina Appiani
Il salone della Palazzina Appiani – © Carlotta Agarla

Era una villetta che il comandante francese e la sua famiglia utilizzavano per assistere agli spettacoli nell’arena posta dinnanzi. Costruita verso l’inizio dell’800, bastava accedere alla terrazza dal sontuoso salone, e godere di gare, spettacoli teatrali e a volte anche di naumachia, quando l’arena veniva riempita d’acqua, come una piscina. La Palazzina prende il nome dal pittore Andrea Appiani, colui che realizzò il fregio che decora il salone principale, in cui sono raffigurati i cortei dell’età trionfale in uno stile decisamente neoclassico (d’altronde stiamo parlando di Napoleone!). La Palazzina fa parte del Fondo Artistico Italiano ed è aperta al pubblico da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18 (qui le info). Quindi cosa aspettate? 

Speriamo questo articolo vi aiuti a guardare questi palazzi di Milano con un nuovo sguardo, ma sempre all’insù! Qui invece trovate altri spunti su cosa vedere a Milano!