Non è da tutti consigliare di visitare un cimitero, ma il Cimitero Monumentale di Milano non è come tutti gli altri. Se siete scettici, speriamo di farvi cambiare idea mostrandovi il perché visitarlo, raccontandovi la sua storia (con qualche aneddoto) e illustrandovi il percorso migliore per godervelo in pieno!
COSA VEDERE AL CIMITERO MONUMENTALE DI MILANO
Si potrebbe pensare che il Cimitero Monumentale di Milano incuta paura e timore, ma è proprio la sua seconda accezione a rappresentarne la forza. Infatti, la “monumentalità” vi travolgerà con la sua imponenza in un’atmosfera del tutto magica.

PERCHÉ VISITARE IL CIMITERO MONUMENTALE
“Per far parte dell’élite milanese si narra che bisogna possedere: un posto alla Scala, un banco al San Fedele e infine una tomba al Monumentale” (se avete detto più “manca” che “celo”, tranquilli non siete soli!).
Questo aneddoto fa capire quanto il Cimitero Monumentale di Milano sia uno dei luoghi più significativi della città. Da uomini di politica a imprenditori, da pittori e scultori fino a compositori, qui vi riposa chi ha fatto la storia di Milano.

Importante non è solo chi si cela sotto le tombe, ma anche gli artefici delle stesse. I più importanti artisti meneghini hanno contribuito a rendere un gioiello della storia dell’arte questo edificio. Infatti il Cimitero Monumentale è un museo “a cielo aperto” per il valore artistico di sculture, tombe, edicole funerarie e altre opere al suo interno. Dal genere classico a quello contemporaneo, questo patrimonio artistico designa il Monumentale, artisticamente e storicamente parlando, tra i cimiteri più importanti d’Italia.
LA STORIA DEL CIMITERO MONUMENTALE
“un nuovo cimitero degno del lustro di Milano, onde riunirvi lapidi e monumenti per distinti cittadini e sepolcri di famiglia, e vasto a raccogliere tutte le spoglie dei trapassati”.
Il Monumentale nacque dopo l’Unità d’Italia per volontà del Comune, che indisse un concorso vinto dall’architetto Carlo Maciachini. Il progetto prevedeva un edifico in stile eclettico con richiami bizantini, gotici e romanici. Tuttavia, il comune di Milano ne richiese una revisione perché non dava l’idea di un’Italia unita. Il progetto venne così rivisto come una sintesi di soluzioni architettoniche e decorative della tradizione italiana: dal romanico pisano, ai rosoni gotici fino alle croci greche bramantesche. Insomma, camminando in questo “museo” vi sembrerà di compiere una passeggiata nella storia dell’arte italiana.

Realizzato dal 1864, il Monumentale fu inaugurato dal monsignor Giuseppe Calvi il 2 novembre del 1866, alla presenza del sindaco di Milano Antonio Beretta; nello stesso giorno avvenne la prima tumulazione, quella di Gustavo Noseda, compositore e collezionista di manoscritti e stampe musicali. L’apertura al pubblico però avvenne il 1º gennaio 1867. Da allora il Monumentale si è arricchito di un gran numero di opere d’arte funeraria diventando il “museo a cielo aperto” a noi oggi conosciuto. Qui anche la presenza degli alberi non è scontata: architettura e natura dialogano tra loro.
Da subito nacque la “colonna vertebrale” del Monumentale: il Famedio, l’ossario e il crematorio. Quest’ultimo rappresenta il primo crematorio d’Europa, costruito da Keller nel 1877 (la cremazione fu permessa solo nel 1976). Venne scelto un famedio e non una chiesa perché l’idea era quella di un luogo laico senza esclusioni di categoria per le sepolture. Il Monumentale nasce quindi come “cimitero per tutti”, ma anche per tutte le tasche; solo col tempo divenne il luogo d’élite a noi conosciuto.
IL PERCORSO DA FARE
Il Cimitero Monumentale è imponente e immenso: vi avvisiamo che è necessario molto tempo per visitarlo. Tuttavia, con le giuste indicazioni o con l’aiuto della visita guidata gratuita (ve ne avevamo già parlato qui) non vi farete scappare il suo meglio. È diviso in tre sezioni: cristiana, acattolica ed ebrea.

Oltrepassato il cancello, dirigetevi subito verso il famedio, innalzato e raggiungibile tramite uno scalone.
Famedio: “tempio della fama”, fu costruito tra il 1885 e il 1887 per ospitare gli illustri milanesi (nativi o d’adozione). Infatti, al centro si innalza la tomba di Alessandro Manzoni e dietro di lui riposa Carlo Cattaneo: i primi a essere tumulati nel tempio. Gli altri uomini illustri che riposano qui per adesso sono: Salvatore Quasimodo, Bruno Munari, Luca Beltrami, Leo Vanniani e Carlo Forlanini.
Appena entrati sarete incantati dalla bellezza di questo gioiellino e il vostro sguardo sarà catturato dal soffitto “stellato” in stile neogotico. Nel Famedio sono incisi su delle tavole di pietra alle pareti altri nomi illustri di personaggi tumulati nello stesso Cimitero monumentale, ma anche in altri luoghi, come Giuseppe Verdi, ora alla casa di riposo per musicisti da lui fondata. Al di sotto vi è la cripta del Famedio, in cui riposano, in cellette o colombari, altrettanti importanti nomi meneghini come la coppia Franca Rame e Dario Fo.
Ogni volta la bellezza di questo edificio mi lascia senza fiato. La luce entra dai rosoni e illumina il blu e l’oro del soffitto rendendo l’idea di quel lustro per cui il tempietto è nato. Tanta bellezza illustra quanto lo sono i nomi che vi riposano.


Con alle spalle la tomba di Manzoni, uscite dal Famedio e dirigetevi dritto per giungere alla sezione acattolica dedicata a protestanti, greco-ortodossi e armeni.
Sezione acattolica: in questa sezione troverete, tra le sepolture rilevanti, la tomba dello scultore Medardo Rosso. All’interno della nicchia c’è una delle sue opere più famose, nonché una delle ultime, e la scritta “Fine di una vita e inizio di un’arte” voluta dal figlio Francesco.

Ritornando verso il famedio, passerete per le Gallerie di Ponente arricchite da statue di grandi artisti in volte dorate e colorate. Statue commissionate da importanti famiglie meneghine come il Monumento Elisi. La famiglia Elisi era la proprietaria del Grand Hotel et de Milan, dove è morto Giuseppe Verdi, che nel 1916 commissionò la scultura per la piccola Adriana, che morì a 9 anni, a Francesco Penna. Lo scultore decise di citare i Campi Elisi con i gigli rappresentati ai piedi della statua che tiene in braccio la bambina.


Dalla galleria se vi spostate verso il centro, giusto dietro il Famedio, ammirerete il “Monumento ai caduti nei campi di concentramento” realizzato dal gruppo BBPR dopo la morte di Banfi a Mauthausen. Infatti, al centro vi è una teca con un contenitore con la terra di Mauthausen e del filo di ferro intorno, come se fosse una teca reliquiario.

Questo monumento è situato all’inizio del vialone che collega parallelamente il famedio, il crematorio e l’ossario. I lati del viale sono costellati da altissime edicole e numerose tombe funerarie tra cui non vi sarà difficile perdervi. In questo immenso cortile, il Monumentale mostra tutto il suo potenziale di museo a cielo aperto dove scultura, architettura e natura creano un atmosfera magica e fuori dal tempo. Di opere importanti il cimitero è pieno, ma purtroppo il tempo non basta mai, perciò vi illustrerò alcune edicole di famiglie illustri a cui rivolgere la vostra attenzione.
- Edicola Bocconi: in stile Liberty, fatta costruire da Ferdinando dopo la morte del figlio 20enne nel 1896 alla Battaglia di Adua.
- Edicola Bernocchi: venne realizzata dall’architetto Alessandro Minali e dallo scultore Giannino Castiglioni. Prende ispirazione dai rilievi delle colonne commemorative romane e con 110 statue scolpite a tutto tondo viene rappresentata la Via Crucis.

- Edicola Keller: edicola di Alberto Keller colui che ha voluto il crematorio costruito nel 1875.
- Edicola Erba: è una sorta di piramide con influenze di stile rinascimentale, egizio, bizantino e greco. L’edicola possiede all‘interno una scultura di Enrico Butti.

Potrei parlare per un giorno intero degli infiniti tesori artistici che il Monumentale ci regala. È un po’ l’Olimpo dei grandi di Milano. Il Monumentale non fa la storia, ma è la storia di Milano perché qui riposa chi ha fatto la storia della nostra città.
P.S.: un’ultima curiosità è la presenza, nel cortile del Monumentale, di tombe “bianche” e “nere”. Le prime si pensa che sprigionino magia bianca mentre le secondo magia nera. (Io ve l’avevo detto che è un luogo magico!)
Dove: Piazzale Cimitero Monumentale (fermata M5 Monumentale/ M3 Garibaldi) – Orari: da martedì alla domenica 8-18 h – Biglietto: gratuito – Info: qui
Spero di avervi suscitato la voglia non solo di visitare questo posto, ma di vivere l’atmosfera che da tempo è racchiusa qui. Un’atmosfera piena di magia e d’incanto come solo il Cimitero Monumentale di Milano sa creare.
Il Cimitero Monumentale è solo una delle bellissime cose gratis da fare a Milano: date un’occhiata qui per scoprire le altre o qui per altri consigli su Milano!