Hai notato che da qualche anno le cabine semaforiche di Milano non sono più grigie, ma dipinte e una più bella dell’altra? La scena della street art milanese è sicuramente in crescita e ci sono meraviglie in diversi quartieri della città. Ma a me quelle cabine hanno sempre incantato, perchè sono delle vere opere d’arte. E infatti ho scoperto che La Pupazza, o meglio, Eleonora, è il volto e la mano che sta dietro a moltissimi disegni, e ha una sua esposizione personale alla Galleria Pisacane Arte, fino all’11 di novembre. Qui ci racconta tutto!

Ciao Eleonora! Ci racconti chi sei e il tuo percorso prima di arrivare a dipingere e portare la tua arte in giro per il mondo?

Sono nata a Tricase, in provincia di Lecce, e già da piccolissima disegnavo. Ho iniziato muovendo il mio dito a mezz’aria quando avevo 4-5 anni… succedeva la sera nel letto prima di dormire. Disegnavo nel vuoto ed ero convinta che i miei disegni li vedessero anche i miei genitori che mi guardavano un po’ perplessi! Però hanno capito sin da subito la mia tendenza al disegno e così mi portarono a dipingere le ceramiche in una bottega del mio paese. Dipingevo centinaia di mattonelle in poche ore. La velocità è sempre stata la mia caratteristica. È stato a Bologna che ho iniziato a fare murales e quando tornavo a casa c’era sempre mio padre che mi dava i voti; gli chiedevo continuamente un voto da 0 a 10 su questo o quel murales, sempre pieni di occhi.

Come è nato il termine Pupazzismo e perché il simbolo dell’occhio?

Un giorno nel mio laboratorio qui a Milano venne a trovarmi un noto critico d’arte. Si divertì molto quando gli scattai la foto con l’occhio, durante la quale dire “la Pupazza non è pazza”. Poi si guardò intorno… tutti i muri dipinti, il pavimento dipinto, mille disegni e quadri sparpagliati ovunque. Lo invitai anche a poggiarsi con le braccia aperte su un muro dove ho disegnato una grande bolla, e così mi disse che avevo creato un mondo magico e unico. Mi disse “non riesco a catalogare il tuo stile in una corrente artistica”, io gli risposi ridendo “la Pupazza non scopiazza” e lui esclamò la curiosa parola Pupazzismo. L’occhio lo porto dentro da sempre, è un occhio che più che guardare sembra voler parlare. Ho un bisogno estremo di comunicare le mie idee.

E a Milano come sei arrivata? Com’è nato il progetto di dipingere le cabine elettriche?

Sono arrivata a Milano nel 2014 dopo aver esposto a Londra, Berlino, Düsseldorf, Sydney. Le cabine erano grigie e malandate: mi è sembrato giusto dar loro un senso e una vita vera.

Quante sono in giro per la città e che simboli nascondono?

Non nascondo simbolismi nei miei disegni, ho disegnato l’occhio e mi dicono che sia proprio il mio. Mi piace pensare che, proprio come in un videogames, gli occhi siano delle vite da catturare.

Ce n’è uno che ti piace particolarmente, e perché?

Uno dei miei soggetti preferiti è il semaforosugo perché credo sia divertente, e anche l’Asciutta Pasta, cioè il piatto di pasta asciutta che capovolto diventa una donna bionda con un cappello bianco che appunto si chiama Asciutta Pasta. Per me l’arte è un gioco, ma è un gioco serio. Inoltre aggiungo sempre i titoli, proprio perchè vorrei che i nomi entrassero nel linguaggio comune… asciutta pasta, spaghettilimone, oliva di olio, uovomandarino: un ristorante tutto mio ma aperto a tutti.

Ci racconti invece cosa possiamo trovare nella tua esposizione alla Galleria Pisacane Arte?

E’ un’esposizione personale, due interi piani di pittura e design, oltre a una sala dedicata alla recente collaborazione fatta con la 958 SANTERO: ho firmato la loro limited edition. Abbiamo anche festeggiato la bella notizia di 400 mila bottiglie vendute in Italia e all’estero!

In quale città ti è piaciuto di più dipingere?

Berlino senza dubbio, è la città più esplosiva e artistica.

Hai visto che adesso hanno dipinto il muro di una casa di Quarto Oggiaro con un murales di cinquecento metri quadri? Credi ci sia la possibilità di un ampliamento o miglioramento della scena della street art milanese?

Si ho visto il murales e io sono sempre affascinata dai dipinti dalle grandi dimensioni. Sì, Milano ha gli occhi puntati sulla moda e il design, è una città viva, stimolante, attenta alle novità.

Conosci il movimento artistico artepassante? Cosa ne pensi?

Con Artepassante abbiamo realizzato i murales delle entrate metro di Repubblica. Conosco Andrea Cavarra Zorba, noto per le sue maschere teatrali e ammiro la sua tenacia e idee.

Quali sono i tuoi punti di riferimento in giro per il mondo?

Il mio mito è solo uno: Keith Haring. Nessun altro. Senza presunzione ti dico che mi annoio parecchio quando mi guardo intorno. Non c’è nessuno che mi sorprenda, che catturi la mia attenzione. Keith Haring era un innovatore. Io tifo sempre per chi inventa cose nuove.

Quali sono le prossime città che visiterai e che progetti hai in cantiere, se ce lo puoi raccontare?

Tornerò a New York l’anno prossimo e vorrei fare anche lì una bella mostra. Quest’anno si sta concretizzando l’idea di aprire degli store la Pupazza, un vero e proprio brand, un mondo surreale che diventa reale, l’arte applicata a qualsiasi cosa si possa immaginare. Naturalmente il primo store sarà aperto a Milano.

Solo un’ultima cosa: quali sono i posti in cui ami passare il tuo tempo libero a Milano?

Il tempo libero per me è un concetto astratto, intraducibile, teorico e disumano come il gatto che dice: stacca il citofono che vado a fare il bagno nella lavatrice.

L’esposizione de La Pupazza si trova alla Galleria Pisacane Arte e sarà visitabile gratuitamente fino all’11 novembre 2017: dal lunedì al venerdì (10-19) e il sabato (10-13 / 15-19), in via Pisacane 36.

E tu quante cabine dipinte conosci in giro per Milano? Ecco qui la gallery delle cabine de la Pupazza, sapresti dire dove sono?