Archiviata l’estate, l’unica speranza per evadere un po’ dalla città – in attesa delle prossime ferie – sono le gite fuori porta. Oggi vi portiamo a scoprire Villa Panza, una splendida dimora del settecento appena fuori Varese che rappresenta una tappa imperdibile per gli amanti dell’arte contemporanea. Dopo la visita a questo gioiello, custodito alla perfezione dal FAI, vi consigliamo di fare una passeggiata a Varese, la “città giardino” della Lombardia. Leggete l’articolo per scoprire tutti i dettagli!
COME ARRIVARE A VILLA PANZA
Varese dista da Milano circa un’ora, sia in macchina che in treno. Se arrivate in treno, mettete in conto circa 20 minuti di camminata per raggiungere la Villa, che si trova sul colle del Biumo. Arrivando in macchina, invece, potrete parcheggiare direttamente all’interno della Villa al costo di 2,5€ per l’intera giornata (il parcheggio è gratuito per gli iscritti al FAI).

VILLA MENAFOGLIO LITTA PANZA
Voluta nel 1700 dal marchese Menafoglio, Villa Panza è il perfetto esempio di “villa di delizia”. Proprio come Villa Litta a Lainate (di cui vi avevo parlato qui), Villa Panza non era infatti stata pensata come residenza abituale del proprietario, ma piuttosto come luogo di intrattenimento e svago, perfetto per ricevere gli ospiti. La Villa fu poi ceduta a Pompeo Litta – che la fece rimaneggiare dall’architetto Luigi Canonica – fino a passare in mano al conte Giuseppe Panza. Fu lui ad iniziare la collezione d’arte contemporanea che ha reso celebre la Villa, che dal 1997 è in mano al FAI.

Vi consiglio di iniziare la visita dal parco: uno splendido giardino all’italiana in cui sono disseminate svariate installazioni d’arte ambientale. Percorretelo tutto, perchè in ogni angolo troverete qualcosa da scoprire, che sia uno scorcio su Varese o il delizioso tempietto voluto da Piero Portaluppi – lo stesso architetto di Villa Necchi Campiglio e del Planetario di Milano, per intenderci.

La villa vera e propria custodisce invece la collezione permanente di tele e sculture: più di cento opere d’arte contemporanea, esposte all’interno di stanze e saloni settecenteschi. Il contrasto tra gli oggetti esposti e l’ambiente è forte ma, a mio parere, perfettamente riuscito. Gli artisti in mostra sono prevalentemente statunitensi, anche se non mancano opere d’arte africana. Si ha la sensazione che Giuseppe Panza abbia voluto raccogliere qui tutto ciò che rappresentava la sua idea di bello.

L’ala dei rustici ospita invece le opere con il richiamo più forte dell’intera collezione: le ex scuderie ospitano infatti installazioni site specific create, su volere di Panza, dai grandi maestri dell’arte contemporanea americana. Sfido chiunque a rimanere indifferente di fronte al corridoio realizzato da Dan Flavin, le stanze create da James Turrell e i giochi di luce di Robert Irwin. Quest’ala della Villa, a mio parere, vale da sola l’intera visita.



A conclusione del percorso espositivo, abbiamo visitato la mostra dedicata a Sean Scully: Villa Panza ospita infatti periodicamente alcune mostre temporanee incentrate, ca va sans dire, sull’arte contemporanea. Long light, la mostra dedicata all’artista irlandese, indaga in 70 opere ben 50 anni di carriera, tra colori, righe e geometrie. Potete visitarla fino al 6 gennaio 2020.


COSA VEDERE A VARESE
Varese non è certamente una delle città più visitate della Lombardia, forse perché il centro cittadino tende ad essere trascurato a favore della maggiore attrattiva dei dintorni, ovvero il Sacro Monte. Io l’ho trovata una cittadina estremamente pittoresca e vi consiglio di dedicarle una bella passeggiata prima o dopo la visita a Villa Panza. Il centro storico della città è piccolino ma molto elegante, oltre ad essere completamente pedonale – il che lo rende perfetto per camminare.
Iniziate a percorrere Corso Giacomo Matteotti, la via pedonale dello shopping, per dirigervi verso la Basilica di San Vittore, dalla facciata neoclassica ma con un interno decisamente ricco. Proprio accanto alla basilica si erge il campanile, uno dei simboli di Varese, in stile barocco; dalla sommità si gode di una vista molto bella sulla città. Di fronte alla basilica, l’Arco Mera, stretto tra due edifici, collega la piazza con il Corso e con Piazza del Podestà.

Continuate perdendovi tra le viuzze del centro di Varese, una serie di casette colorate addossate le une alle altre. I portici al piano terra un tempo ospitavano le botteghe, mentre le famiglie dei commercianti alloggiavano al piano superiore. Un edificio su tutti vi colpirà: quello di Case Perabò, con la sua finestra in cotto risalente al 1400, in perfetto gotico lombardo.

Se avete un po’ più di tempo, non posso non consigliarvi una visita a Palazzo Estense, leggermente fuori dal centro, soprattutto per i suoi pazzeschi giardini. Per concludere la passeggiata con qualcosa di dolce, fermatevi da Zamberletti, pasticceria storica in stile retrò che custodisce la ricetta originale del Dolce Varese (anche noto come Amor Polenta).

INFORMAZIONI PRATICHE SU VILLA PANZA
- Orari di apertura: 10:30-20:30 giugno-settembre; 10-18 ottobre-maggio (chiusa il lunedì)
- Durata della visita: almeno due ore
- Momento migliore: giorni feriali; se la visitate durante il weekend il momento migliore è l’ora di pranzo (noi eravamo praticamente soli)
- Stagione migliore: tutte; meglio evitare le giornate troppo piovose per godersi il giardino
- Accesso: 15€ intero, 6€ per gli iscritti al FAI. Non sono disponibili audioguide ma i depliant sono molto chiari e i volontari del FAI sempre super disponibili
- Altre informazioni: qui.
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